70 anni fa moriva Al Capone. Tutti i volti del divo del crimine sul grande schermo
Al Capone detto "Scarface" moriva 70 anni fa a Palm Island in Florida. Il gangster di origini italiane aveva guidato la famigerata Chicago Outfit, l'organizzazione mafiosa che negli anni 20 imperversava a Chicago lucrando sul commercio dell'alcol durante il Proibizionismo. La sua vicenda criminale ha ispirato infinite versioni letterarie e cinematografiche.
La parabola di Alphonse Gabriel "Al" Capone, nato in una famiglia di immigrati italiani e iniziato al crimine dal gangster Johnny Torrio sulle strade di Brooklyn, è diventato il soggetto diretto e indiretto di tante pellicole di Hollywood. L'ascesa al vertice della Chicago Outfit durante il Proibizionismo quando la mafia controllava il mercato nero dell'alcol e faceva affari d'oro, e la caduta, iniziata nel 1927 quando la Corte Suprema decretò che anche i proventi delle attività illegali erano soggette a tassazione, e conclusasi con la condanna per evasione fiscale che lo porterà ad Alcatraz, rappresentano i cardini di una trama perfetta. Dal carcere di San Francisco Capone uscirà nel 1939, ormai debilitato dalla demenza effetto della sifilide. Morirà il 25 gennaio del 1947, a soli 48 anni, nella sua villa di Palm Island in Florida.
Quando Howard Hughes e Howard Hawks scelsero Paul Muni per "Scarface - Lo sfregiato", la prima pellicola ispirata a Capone, il gangster era all'apice della sua carriera criminale e tra le vicissitudini censorie che il film dovette superare prima di uscire nelle sale cinematografiche quella narrata dallo sceneggiatore Ben Hecht è leggendaria. Raccontò infatti di aver ricevuto la visita di due brutti ceffi mandati a chiedere spiegazioni visto che il nome del personaggio, Antonio Camonte, aveva le stesse iniziali del boss e che la cicatrice era il suo segno distintivo: "Se intitoliamo il film Scarface", avrebbe risposto Hecht, "le persone penseranno appunto che parla di Capone e correranno a vederlo. Fa parte del racket che noi chiamiamo show business...". A quanto pare i due "bravi" se ne andarono perplessi.
Del film di Hawks Brian De Palma farà un acclamato remake cinquanta anni dopo. Protagonista Al Pacino nei panni di Tony Montana, un "Al Capone" di origini cubane trasferito da Chicago a Miami negli anni ruggenti dello spaccio di cocaina. Pacino rimetterà in chiave caricaturale i panni del gangster pochi anni dopo in "Dick Tracy" di Warren Beatty. Nel film tratto dallo storico fumetto Alphonse "Big Boy" Caprice è il capo del crimine organizzato della città.
Il Capone più "vero" è quello interpretato da Rod Steiger nel film diretto da Richard Wilson, uno storico collaboratore di Orson Welles. Steiger poteva contare su una somiglianza fisica eccezionale oltre che sulle doti interpretative che gli venivano dall'actor studio hollywoodiano. Al polo opposto il Capone di Roger Corman, grande regista di low budget e "B" movies per una volta in questo caso alle prese con una grossa produzione. Nel 1967 Corman gira "Il massacro del giorno di San Valentino", la strage del 14 febbraio del 1929 in cui in un garage al 2122 di North Clark Street a Chicago furono uccisi sette uomini del clan malavitoso irlandese ad opera degli "italiani". Per la parte di Al voleva Orson Welles ma la Fox si oppose e la scelta cadde su Jason Robards nonostante i tratti somatici assai poco "latini".
Roger Corman era affascinato dal personaggio e nel 1975 ci riprova questa volta come produttore di "Quella sporca ultima notte" con Ben Gazzara. Il film è un classico esempio di 'exploitation' sull'onda del successo de "Il Padrino" di Francis Ford Coppola - uno dei talenti allevati dallo stesso Corman, come del resto Scorsese e lo stesso Brian De Palma. Nel film un giovane Sylvester Stallone a suo agio nella parte del braccio destro Frank Nitti, colui che succederà a Capone come boss della Chicago Outfit.
Nel 1987 anche Brian De Palma si cimenta di nuovo nel dipingere gli anni del Proibizionismo e la vicenda del gangster italoamericano. Il film è un capolavoro scritto da David Mamet, "Gli intoccabili" e per la parte di Al Capone fu scritturato Bob Hoskins, praticamente un sosia. Ma la prima scelta degli Studios era Robert De Niro che in quegli anni stava raggiungendo l'apice della carriera e aveva rifiutato in un primo momento la parte ma fu in un secondo tempo convinto ad accettare. Hoskins fu pagato lo stesso ma l'Al Capone suscettibile e spietato del film ha il volto-icona dell'ex "tassista".
Tra gli Al Capone "mancati" anche Anthony La Paglia, volto noto della serie tv "Senza traccia", la cui breve scena nei panni del gangster "italiano" in "Era mio padre" di Sam Mendes del 2002 non fu inclusa nel montaggio finale del film che vede Tom Hanks come protagonista nei panni inusuali di un "vendicatore". La scena è recuperabile solo nella versione home video che contiene il commento del regista sulle sequenze tagliate.
Anche la tv ha amato molto Capone. "Gli Intoccabili", prima di diventare film per il cinema con De Palma negli anni Ottanta, era stato un popolare sceneggiato televisivo trasmesso dalla ABC tra il 1959 e il 1963. In questa serie fu Neville Brand a donare le sembianze dure e minacciose del suo volto al gangster.
In tempi più recenti Stephen Graham è stato Al Capone nella serie "Boardwalk Empire", trasmessa dalla HBO tra il 2010 e il 2014. Creata da Terence Winter è ambientata ad Atlantic City e vede Steve Buscemi nella parte del boss locale diviso tra contrabbando di alcol e politica. In cabina di regia un campione del "gangster movie" moderno, Martin Scorsese.