Il massacro di ebrei, zingari e prigionieri russi. E' questo il volto del boia di Babij Yar?
Durante l'occupazione nazista di Kiev (1941-1943), 100 mila vittime
Il 29 settembre del 1941, durante l’occupazione nazista di Kiev, nel fossato di Babij Yar, iniziarono i massacri degli ebrei per mano delle truppe SS, spalleggiate dalla polizia tedesca e dai collaborazionisti ucraini.
In soli due giorni, 29-30 settembre, sono stati massacrati 34 mila ebrei. Le esecuzioni sommarie sono proseguite fino all’8 ottobre e, secondo alcune stime, in quel periodo sono state massacrate altre 60 mila persone tra zingari, comunisti rimasti a Kiev e scovati dai nazifascisti, commissari politici catturati e prigionieri sovietici, compresi anche 100 marinai della flottiglia di Dnepr che difendevano la capitale dell’Ucraina.
Le fucilazioni sono proseguite fino alla fine dell’occupazione tedesca nel 1943 e, secondo le stime approssimative, sono state assassinate non meno di 100 mila persone. I tedeschi traevano in inganno la popolazione ebraica di Kiev, facendo credere che si trattasse di un trasferimento. Per questo motivo il comando militare tedesco ordinava agli ebrei di portare con sé abiti invernali, biancheria, documenti personali e tutti i beni preziosi, e confluire nel punto di raccolta.
Da lì venivano condotti nel burrone di Babij Yar a gruppi di 50-100 persone, spogliati di tutto, posti nudi sull’orlo del burrone e falciati con la mitragliatrice. Ogni 2-3 strati di cadaveri si gettava del terriccio e poi si proseguiva con le esecuzioni. Testimoni hanno raccontato che di fronte a quelle scene in tanti impazzivano, a molti i capelli diventavano completamente bianchi in un batter d'occhio. Bambini piccoli venivano strappati alle madri e uccisi sotto i loro occhi.
All'avvicinarsi dell'Armata Rossa, nell'agosto del 1943, i nazisti cercarono di occultare le prove del massacro. I reparti della Sonderaktion 1005 al comando di Paul Blobel impiegarono 327 prigionieri per esumare e bruciare i corpi. I prigionieri portarono a termine il compito in sei settimane.
La decisione del massacro fu presa dal governatore militare della città di Kiev, il generale Kurt Eberhard, dal comandante della polizia del Gruppo d'armate Sud, SS-Obergruppenführer Friedrich Jeckeln, e dal comandante delle Einsatzgruppe C, Brigadeführer Otto Rasch. L’esecutore materiale era Paul Blobel, ufficiale delle SS con il grado di Standartenführer e membro dell'SD, comandante dell'Einsatzgruppe C.
Kurt Eberhard fu catturato dagli americani e morì suicida nel carcere di Stoccarda l’8 settembre del 1947. Friedrich Jeckeln fu processato e pubblicamente impiccato a Riga il 3 febbraio del 1946. Otto Rasch fu arrestato alla fine della guerra nel 1945 e formalmente accusato nel Processo Einsatzgruppen; ma nel febbraio del 1948 fu dichiarato incapace di essere processato a causa della malattia di Parkinson, a causa del quale morì il 1 ° novembre dello stesso anno.
Paul Blobel fu condannato a morte e impiccato il 7 giugno 1951 in Bavaria.
C’è però un organizzatore del massacro di Babij Yar che non è mai stato processato e morto all’età di cent’anni in Germania, nel 1999.
È Helmut Quitzrau, Brigadeführer delle SS, commissario generale di Kiev nel 1941-42, che aveva organizzato la “logistica” del massacro, fornendo le truppe, predisponendo il luogo del massacro e gestendolo dal punto di vista amministrativo.
Nonostante avesse un grado elevato nelle SS (corrisponde al maggior generale dell’esercito) e l’incarico di funzionario plenipotenziario di altissimo livello, non risulta alcuna traccia di lui né il dossier personale e nemmeno una sola foto.
Forse siamo riusciti a trovare la sua immagine. Le cronache dell’epoca riportano la visita a Kiev del presidente collaborazionista slovacco Josef Tiso. I comunicati affermano che è stato accolto e accompagnato da Erich Koch, Reichskommissar in Reichskommissariat Ukraina, da Walter von Reichenau, Feldmaresciallo e comandante della 6 Armata e da Helmut Quitzrau.
In un filmato slovacco dell’epoca, si vedono Tiso a destra, di fronte a lui Koch e von Reichenau. L’uomo in cappotto di pelle con spalline senza distintivi è, con molta probabilità, Helmut Quitzrau. La prima foto della gallery è un frame tratto da quel filmato, Quitzrau sarebbe l'uomo in primo piano a sinistra.