80 anni Centro Sperimentale, il ricordo di Marco Bellocchio
"Ero un giovane piuttosto introverso e a me il Centro Sperimentale è servito moltissimo: non mi ha insegnato solo la tecnica e la storia del grande cinema, ma anche ad entrare in contatto con altri giovani come me appassionati della settima arte. Non fu un caso che la troupe de I pugni in tasca (il suo film d'esordio, ndr) era formata da quasi tutti ex allievi". Marco Bellocchio ha un ricordo indelebile del Centro Sperimentale grazie al quale muove i primi passi dietro la macchina da presa. La sua è una storia particolare: nel 1959 viene ammesso al corso di recitazione ma poi, per un progressiva perdita di voce, sarà costretto ad abbandonare l'idea di stare davanti alla macchina da presa e si dirigerà verso il corso di regia.
Al centro entrerà in contatto con alcuni dei suoi futuri collaboratori, come Sandro Franchina, Silvano Agosti, Enzo Doria, Alberto Maramma, Giuseppe Lanci e Giantito Burchiellaro, e girerà i primi corti La colpa e la pena (1961) e Ginepro fatto uomo (1962). Diplomatosi nel '62, Bellocchio si trasferirà a Londra per frequentare la Slide School of Fine Arts, e scriverà il soggetto de I pugni in tasca (1965). Il film di debutto diventerà il simbolo di una gioventù che vuole ribellarsi all'ipocrisia e al conformismo dell'ordine famigliare e varrà al regista la Vela d'argento al Festival di Locarno e l'attenzione della critica internazionale. L'intervista di Roberta Rizzo