800 fucili a pompa sequestrati a Trieste. Il carico partito dalla Turchia era diretto in Germania
Un carico di 800 armi da guerra è stato bloccato durante un controllo doganale al porto di Trieste. Si tratta di fucili a pompa e altro materiale che viaggiavano su un autoarticolato con targa olandese proveniente dalla Turchia e diretto in Germania. Parte della merce, regolarmente dichiarata, destinata a raggiungere il Belgio, risultata essere composta da fucili Winchester per un valore complessivo di circa 500 mila euro. Si tratta di fucili definiti ufficialmente come "armi comuni da sparo" del tutto legali se muniti di autorizzazione. Mancava però un particolare documento, come vuole la legislazione nazionale sulla tracciabilità delle armi. Da qui il sequestro dell'intero carico e la denuncia del titolare dell'azienda produttrice. Sulla vicenda è intervenuto il ministro degli Interni Angelino Alfano: "Dalle notizie in nostro possesso si tratta di un sequestro amministrativo. Poi è chiaro che in queste ore, nei luoghi istituzionalmente preposti, si stanno facendo tutti gli approfondimenti. Ma allo stato è un sequestro amministrativo".