Barbie, 60 anni e non sentirli
Il 9 marzo 1959 alla Toy Fair di New York viene presentata la bambola diventata icona. In sei decadi ne sono state vendute più di un miliardo
Ha cambiato look, si è adattata ai tempi e alle mode, è stata mora, bionda, rossa, longilinea o formosa, principessa o pompiere e oggi è anche influencer con un milione e mezzo di follower. Barbie, a 60 anni compiuti, resta una delle bambole più amate dalle bambine di tutto il mondo: se ne vendono 58 milioni ogni anno in oltre 150 paesi. Un fenomeno inarrestabile, altro che videogiochi e balocchi hi-tech, Barbie non conosce crisi. Dal 9 marzo 1959, quando venne presentata alla Toy Fair di New York, Mattel ha venduto oltre un miliardo di bambole.
Archetipo della bionda californiana, criticata a lungo per il fatto di dare un'immagine di donna superficiale, ricca e pigra, ha visto modificare il suo corpo e le fattezze in base ai canoni di bellezza negli anni. Emanciparsi, fare lavori giudicati prettamente maschili, cambiare pelle e ammorbidirsi nelle forme.
Storia di un'icona
L'idea di Barbie nasce a Willow, nel Wisconsin, negli Stati Uniti, nel 1958. Ruth Handler osserva sua figlia giocare e si accorge che a Barbara piace dare alle sue bambole ruoli da adulte, anche se all'epoca la maggior parte dei giochi per "femmine" erano bambolotti. Mentre suo figlio aveva giocattoli che gli permettevano di immaginarsi nei panni di vigile del fuoco, astronauta, medico, la bambina poteva solo giocare a fare la mamma, senza la possibilità di calarsi in altri ruoli. Rendendosi conto che poteva anche trattarsi di un'ottima scelta di mercato, Ruth suggerì l'idea di una linea di bambole dall'aspetto adulto a suo marito Elliot, cofondatoredella casa di giocattoli Mattel, che inizialmente non si entusiasmò molto. Ruth testarda rielaborò il ricordo di una bambola simile commercializzata in Germania, la Bild Lilli e aiutata dall'ingegnere Jack Ryan, creò la prima Barbie, dandole il nome della figlia per "mostrare alle bambine che sarebbero potute diventare ciò che desideravano".
La bambola esordì nel New York Toy Fair il 9 marzo 1959, con un look da pin up in linea con i tempi: vestita con un costume da bagno zebrato, la pelle chiara e i capelli neri legati in una lunga coda. Le sue misure irrealistiche furono subito criticate e poi riviste da Mattel. "Le critiche sono ingiustificate", scrive G Lord, autore di 'Forever Barbie'. "È ciò che il bambino vuole che sia: come un bambino vede la bambola Barbie è spesso determinato da come la madre di quel bambino vede l'idea della femminilità". "Il problema qui non è un oggetto di plastica da 30 cm, il problema è la cultura più ampia e l'idea di femminilità". Nel primo anno furono venduti 350.000 esemplari. In seguito però sarebbe apparsa quasi sempre bionda. La bambine la volevano con i capelli chiari, tanto che la Barbie più venduta al mondo è stata la Totally Hair, con capelli acconciabili lunghi fino ai piedi, realizzata nel 1992. Oggi non è più così. Lisa McKnight, vicepresidente senior e global general manager per il marchio Barbie, spiega che oggi il 55% delle bambole vendute in tutto il mondo non ha né capelli biondi né occhi azzurri.
In 60 anni Barbie ha intrapreso oltre 200 carriere. Robert Best, direttore del design di Barbie, spiega: "Certamente come bambola che rappresenta la donna, è importante che dia un messaggio positivo e parli alle ragazze e alle bambine facendo vedere di essere in grado di fare tante cose diverse". Così è stata astronauta nel 1965 - quattro anni prima che Neil Armstrong mettesse piede sulla luna -, e anche recentemente, in omaggio a Samantha Cristoforetti. E poi pompiere, veterinaria, fantina, dottore. Soprattutto ha cambiato molte volte look, raccontando così la storia della moda e della società delle ultime sei decadi. Da sempre è stata la musa di artisti e designer di tutto il mondo: da Lagerfeld a Louboutin, da Moschino a Monique Lhuillier, Barbie ha lavorato con più stilisti di qualunque altro brand al mondo. L'ultima ad aver pensato a Barbie è Patrizia Pepe che per il 60/mo anniversario ha presentato a Pitti Bimbo una capsule di minicapi dedicati alla bambola. Un trend cominciato con l'iniziativa della visionaria Franca Sozzani, allora direttore di Vogue Italia, che celebrò Barbie attraverso l'immaginazione di 30 designer e griffe italiane per le due edizioni 2015 e 2016.
Sempre nel 2016, per meglio riflettere il mondo che vedono le ragazze d'oggi, Barbie ha introdotto tre nuove tipologie di corpo: curvy, petite e tall.
Barbie, gli amici, l'eterno fidanzato
Il destino di Barbie era dall'inizio quello di diventare la bambola più venduta del mondo. Così la Mattel, per accrescerne il mito, le aveva cucito addosso una biografia, assegnandole un nome e cognome, Barbara Millicent Roberts, una famiglia e un gruppo di amici che costituivano un nuovo sistema di personaggi e relativi accessori da vendere a bambine e collezionisti. Quale bambina non ha mai desiderato il mitico camper o la casa a piani con l'ascensore! Oltre a Barbie vennero ideati la sorella Skipper, nata nel 1960, Tutti e Todd fratelli gemelli nati nel 1965, e poi Stacie, Shelly, Chelsea , Francie, cugina di origini inglesi. Il mitico Ken, diminutivo di Kenneth, nome del figlio degli Handler, è l'eterno fidanzato di Barbie. Il loro amore sarebbe nato nel 1961 su un set televisivo. Il 13 febbraio 2004, dopo 43 anni di fidanzamento, Barbie e Ken si sono separati. Secondo la biografia scritta dalla Mattel, Barbie è stata single per un periodo, nonostante un breve flirt con il giovane surfista australiano Blaine, ma nel febbraio 2006, è tornata con Ken.
Barbie al cinema
Presto la bambola più famosa del mondo sarà anche in carne e ossa. Mattel e Warner Bros hanno raggiunto un accordo per lo sbarco della famosa bambola a Hollywood: nel suo primo film live-action Barbie sarà interpretata dall'attrice nominata all'Oscar Margot Robbie, la 28enne australiana che ha indossato i panni della regina Elisabetta I in 'Mary, Queen of Scots'. Il film su Barbie è la prima creatura di Mattel Films, l'ultima nata in casa Mattel guidata dal produttore Robbie Brenner, candidato all'Oscar nel 2014 per 'Dallas Buyers Club'. E segna anche la prima collaborazione fra Mattel e Warner Bros. Uno dei nodi principali sarà infatti proprio dare vita a Barbie, la bambola perfetta che cerca il rilancio puntando sulle sue fedelissime ma corteggiando le nuove giovanissime, distratte dai loro smartphone e che non subiscono il fascino dei giocattoli tradizionali.
Mattel contro il Dream Gap
In occasione del suo sessantesimo anniversario, Mattel celebra a livello globale la fashion doll più famosa al mondo sostenendo organizzazioni attive nel supportare lo sviluppo del potenziale infinito che c’è in ogni bambina, anche grazie all'istituzione di un fondo dedicato, e anche accendendo i riflettori su donne rilevanti, provenienti da diversi campi che sono state in grado di rompere gli schemi e superare le barriere. Barbie onorerà più di 20 donne in più paesi e continenti, donne che vanno dai 19 agli 85 anni, donne che parlano 13 lingue diverse. A loro viene dedicata e donata una ONE OF A KIND doll, il più alto riconoscimento concesso dal brand Barbie. In Italia la prima a ricevere una "bambola" simbolo sarà la chef Rosanna Marziale che grazie a tanta passione, creatività e coraggio è riuscita ad affermarsi in un settore, quello dell’alta cucina, tipicamente dominato da uomini.
Inoltre Mattel presenta la collezione di bambole Barbie Career 60th Anniversary dedicata a sei carriere che sono inserite nella linea sin dai primi anni e sono ancora oggi categorie sottorappresentate dalle donne, come astronauta, pilota, atleta, giornalista tv, candidata politica e vigile del fuoco.
Il 9 marzo per celebrare l'emancipazione femminile con un messaggio visual, alcuni importanti punti di riferimento in tutto il mondo come l'Empire State Building di New York, lo Skytree di Tokyo e la Bondi Beach di Sydney saranno illuminati nell’iconico rosa di Barbie.
Barbie Influencer
Con oltre 108 milioni di visualizzazioni su YouTube, Barbie ha a disposizione una potente piattaforma per dare visibilità a momenti di apprendimento. Il 7 marzo, è previsto il lancio del VLOG “Finding Your Voice”, con una playlist di video stimolanti e di ispirazione.
Archetipo della bionda californiana, criticata a lungo per il fatto di dare un'immagine di donna superficiale, ricca e pigra, ha visto modificare il suo corpo e le fattezze in base ai canoni di bellezza negli anni. Emanciparsi, fare lavori giudicati prettamente maschili, cambiare pelle e ammorbidirsi nelle forme.
Storia di un'icona
L'idea di Barbie nasce a Willow, nel Wisconsin, negli Stati Uniti, nel 1958. Ruth Handler osserva sua figlia giocare e si accorge che a Barbara piace dare alle sue bambole ruoli da adulte, anche se all'epoca la maggior parte dei giochi per "femmine" erano bambolotti. Mentre suo figlio aveva giocattoli che gli permettevano di immaginarsi nei panni di vigile del fuoco, astronauta, medico, la bambina poteva solo giocare a fare la mamma, senza la possibilità di calarsi in altri ruoli. Rendendosi conto che poteva anche trattarsi di un'ottima scelta di mercato, Ruth suggerì l'idea di una linea di bambole dall'aspetto adulto a suo marito Elliot, cofondatoredella casa di giocattoli Mattel, che inizialmente non si entusiasmò molto. Ruth testarda rielaborò il ricordo di una bambola simile commercializzata in Germania, la Bild Lilli e aiutata dall'ingegnere Jack Ryan, creò la prima Barbie, dandole il nome della figlia per "mostrare alle bambine che sarebbero potute diventare ciò che desideravano".
La bambola esordì nel New York Toy Fair il 9 marzo 1959, con un look da pin up in linea con i tempi: vestita con un costume da bagno zebrato, la pelle chiara e i capelli neri legati in una lunga coda. Le sue misure irrealistiche furono subito criticate e poi riviste da Mattel. "Le critiche sono ingiustificate", scrive G Lord, autore di 'Forever Barbie'. "È ciò che il bambino vuole che sia: come un bambino vede la bambola Barbie è spesso determinato da come la madre di quel bambino vede l'idea della femminilità". "Il problema qui non è un oggetto di plastica da 30 cm, il problema è la cultura più ampia e l'idea di femminilità". Nel primo anno furono venduti 350.000 esemplari. In seguito però sarebbe apparsa quasi sempre bionda. La bambine la volevano con i capelli chiari, tanto che la Barbie più venduta al mondo è stata la Totally Hair, con capelli acconciabili lunghi fino ai piedi, realizzata nel 1992. Oggi non è più così. Lisa McKnight, vicepresidente senior e global general manager per il marchio Barbie, spiega che oggi il 55% delle bambole vendute in tutto il mondo non ha né capelli biondi né occhi azzurri.
In 60 anni Barbie ha intrapreso oltre 200 carriere. Robert Best, direttore del design di Barbie, spiega: "Certamente come bambola che rappresenta la donna, è importante che dia un messaggio positivo e parli alle ragazze e alle bambine facendo vedere di essere in grado di fare tante cose diverse". Così è stata astronauta nel 1965 - quattro anni prima che Neil Armstrong mettesse piede sulla luna -, e anche recentemente, in omaggio a Samantha Cristoforetti. E poi pompiere, veterinaria, fantina, dottore. Soprattutto ha cambiato molte volte look, raccontando così la storia della moda e della società delle ultime sei decadi. Da sempre è stata la musa di artisti e designer di tutto il mondo: da Lagerfeld a Louboutin, da Moschino a Monique Lhuillier, Barbie ha lavorato con più stilisti di qualunque altro brand al mondo. L'ultima ad aver pensato a Barbie è Patrizia Pepe che per il 60/mo anniversario ha presentato a Pitti Bimbo una capsule di minicapi dedicati alla bambola. Un trend cominciato con l'iniziativa della visionaria Franca Sozzani, allora direttore di Vogue Italia, che celebrò Barbie attraverso l'immaginazione di 30 designer e griffe italiane per le due edizioni 2015 e 2016.
Sempre nel 2016, per meglio riflettere il mondo che vedono le ragazze d'oggi, Barbie ha introdotto tre nuove tipologie di corpo: curvy, petite e tall.
Barbie, gli amici, l'eterno fidanzato
Il destino di Barbie era dall'inizio quello di diventare la bambola più venduta del mondo. Così la Mattel, per accrescerne il mito, le aveva cucito addosso una biografia, assegnandole un nome e cognome, Barbara Millicent Roberts, una famiglia e un gruppo di amici che costituivano un nuovo sistema di personaggi e relativi accessori da vendere a bambine e collezionisti. Quale bambina non ha mai desiderato il mitico camper o la casa a piani con l'ascensore! Oltre a Barbie vennero ideati la sorella Skipper, nata nel 1960, Tutti e Todd fratelli gemelli nati nel 1965, e poi Stacie, Shelly, Chelsea , Francie, cugina di origini inglesi. Il mitico Ken, diminutivo di Kenneth, nome del figlio degli Handler, è l'eterno fidanzato di Barbie. Il loro amore sarebbe nato nel 1961 su un set televisivo. Il 13 febbraio 2004, dopo 43 anni di fidanzamento, Barbie e Ken si sono separati. Secondo la biografia scritta dalla Mattel, Barbie è stata single per un periodo, nonostante un breve flirt con il giovane surfista australiano Blaine, ma nel febbraio 2006, è tornata con Ken.
Barbie al cinema
Presto la bambola più famosa del mondo sarà anche in carne e ossa. Mattel e Warner Bros hanno raggiunto un accordo per lo sbarco della famosa bambola a Hollywood: nel suo primo film live-action Barbie sarà interpretata dall'attrice nominata all'Oscar Margot Robbie, la 28enne australiana che ha indossato i panni della regina Elisabetta I in 'Mary, Queen of Scots'. Il film su Barbie è la prima creatura di Mattel Films, l'ultima nata in casa Mattel guidata dal produttore Robbie Brenner, candidato all'Oscar nel 2014 per 'Dallas Buyers Club'. E segna anche la prima collaborazione fra Mattel e Warner Bros. Uno dei nodi principali sarà infatti proprio dare vita a Barbie, la bambola perfetta che cerca il rilancio puntando sulle sue fedelissime ma corteggiando le nuove giovanissime, distratte dai loro smartphone e che non subiscono il fascino dei giocattoli tradizionali.
Mattel contro il Dream Gap
In occasione del suo sessantesimo anniversario, Mattel celebra a livello globale la fashion doll più famosa al mondo sostenendo organizzazioni attive nel supportare lo sviluppo del potenziale infinito che c’è in ogni bambina, anche grazie all'istituzione di un fondo dedicato, e anche accendendo i riflettori su donne rilevanti, provenienti da diversi campi che sono state in grado di rompere gli schemi e superare le barriere. Barbie onorerà più di 20 donne in più paesi e continenti, donne che vanno dai 19 agli 85 anni, donne che parlano 13 lingue diverse. A loro viene dedicata e donata una ONE OF A KIND doll, il più alto riconoscimento concesso dal brand Barbie. In Italia la prima a ricevere una "bambola" simbolo sarà la chef Rosanna Marziale che grazie a tanta passione, creatività e coraggio è riuscita ad affermarsi in un settore, quello dell’alta cucina, tipicamente dominato da uomini.
Inoltre Mattel presenta la collezione di bambole Barbie Career 60th Anniversary dedicata a sei carriere che sono inserite nella linea sin dai primi anni e sono ancora oggi categorie sottorappresentate dalle donne, come astronauta, pilota, atleta, giornalista tv, candidata politica e vigile del fuoco.
Il 9 marzo per celebrare l'emancipazione femminile con un messaggio visual, alcuni importanti punti di riferimento in tutto il mondo come l'Empire State Building di New York, lo Skytree di Tokyo e la Bondi Beach di Sydney saranno illuminati nell’iconico rosa di Barbie.
Barbie Influencer
Con oltre 108 milioni di visualizzazioni su YouTube, Barbie ha a disposizione una potente piattaforma per dare visibilità a momenti di apprendimento. Il 7 marzo, è previsto il lancio del VLOG “Finding Your Voice”, con una playlist di video stimolanti e di ispirazione.