A Beirut non ci sono più posti in terapia intensiva, allarme Covid in Libano
In Libano, con Beirut devastata dall'esplosione del 4 agosto e la crisi politica che ha portato alle dimissioni del governo, il contagio aggiunge un fattore di emergenza. Il ministro della Salute del governo dimissionario chiede un 'lockdown' di due settimane.
"Dichiariamo oggi uno stato di allerta generale e abbiamo bisogno della decisione coraggiosa di chiudere [il Paese, ndr] per due settimane"
A dichiararlo è stato il ministro della Salute Hamad Hassan del governo dimissionario di Hassan Diab
dopo che ieri nel Paese dei Cedri sono stati confermati 439 nuovi casi di Covid-19.
Insieme al direttore dell'ospedale Rafiq Hariri di Beirut, Firas Abiad, ha chiesto un lockdown totale di due settimane perché - ha detto il ministro - non ci sono più posti in terapia intensiva negli ospedali della capitale.
Alla radio Voce del Libano Hassan ha sottolineato come il Paese abbia bisogno di una "decisione coraggiosa con un lockdown di due settimane".
Su Twitter Abiad ha parlato di un "aumento rapido e continuo di pazienti contagiati dal Covid-19" considerato "estremamente preoccupante".
"Siamo di fronte alla scelta tra la perdita totale di controllo della situazione o un lockdown totale? Per gli esperti la risposta è evidente - ha scritto - ma la popolazione e le autorità sono pronte?".
"Per funzionare - ha aggiunto - il lockdown deve essere di almeno due settimane". Dall'inizio dell'emergenza sanitaria il Libano - che a marzo ha dichiarato default - conta quasi 9.000 casi di
coronavirus e 103 decessi.