A corto di anidride carbonica: dopo la birra anche il barbecue a rischio
Dopo la birra, anche il barbecue potrebbe ora essere a rischio in tutta l'Europa settentrionale e nel Regno Unito in particolare. La carenza di anidride carbonica che ha già colpito i produttori di birra e di bevande gassate ora minaccia anche gli allevatori e le aziende di trasformazione del settore. Il più grande produttore scozzese di carne suina ha annunciato oggi che entro una settimana avrà esaurito le scorte del gas che serve per tramortire gli animali prima di avviarli alla macellazione.
E' noto che la produzione industriale globale della carne sia uno dei fattori che contribuisce maggiormente alle emissioni di gas serra tra cui l'anidride carbonica (CO2). Curiosa e paradossale dunque la notizia che viene in queste ore dal Regno Unito per cui l'esaurimento delle scorte di anidride carbonica sta mettendo in ginocchio tutta la filiera della produzione della carne dopo aver colpito birrifici e produttori di bevande gassate.
La CO2 viene infatti utilizzata nei macelli per stordire gli animali prima di essere uccisi ma anche negli imballaggi della carne per favorirne la conservazione sugli scaffali dei supermercati. Tuttavia, come è ovvio, il governo britannico dà la priorità all'anidride carbonica da utilizzare negli ospedali e quella che serve per gli estintori. Le aziende alimentari che utilizzano il gas per la produzione - per fare bevande gassate o per confezionare la carne - ne ricevono dunque meno.
L'anidride carbonica industriale è ottenuta come sottoprodotto nella produzione dei fertilizzanti. Ciò significa che le aziende che utilizzano il gas, come birrifici e macelli, non hanno voce in capitolo sulla sua produzione. Una produzione che già è solitamente più bassa in estate a causa del caldo. Quest'anno poi una serie di problemi che hanno afflitto tutto il settore ha indotto i produttori di fertilizzanti a tenere fermi più a lungo del solito i propri impianti. Inoltre, la produzione complessiva di CO2 è sotto pressione da quando si è indebolito il mercato del nitrato di ammonio, usato nei fertilizzanti ma anche in alcuni esplosivi.