A fuoco il campo profughi di Lipa in Bosnia. Appiccato da alcuni migranti. Condizioni invivibili
Rogo scoppiato in un deposito di carburante. Il campo, collo di bottiglia lungo la rotta balcanica delle migrazioni, era già nel mirino delle organizzazioni dei diritti umani per le condizioni in cui sono costretti a vivere i rifugiati
Un enorme incendio è scoppiato nel campo provvisorio per i rifugiati a Lipa, nel nord-ovest della Bosnia, già fortemente criticato dai gruppi per i diritti umani per la mancanza di risorse. I funzionari hanno riferito che l'incendio è stato appiccato da un gruppo di migranti. Un denso fumo nero si è alzato dal campo, situato vicino al confine croato, che ospitava 1.200 migranti: molti di loro sono stati visti scappare, ma non sono stati segnalati feriti.
"Per quanto ne sappiamo ora, un gruppo di ex residenti ha dato fuoco a tre tende e container dopo che la maggior parte dei migranti aveva lasciato il campo", ha detto il capo dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni Peter Van Der Auweraert aggiungendo su Twitter di non avere notizie di vittime "ma comunque si tratta di un disastro". Testimoni hanno riferito che il rogo sembra essere iniziato in un deposito di carburante per poi diffondersi rapidamente nelle tende dove vivevano i migranti.
"Come si vede, le tende vengono date alle fiamme con un'azione a catena, e penso che stiamo parlando di atti di vandalismo", ha detto Natasa Omerovic, direttrice del campo, stando a quanto riportato dal sito bosniaco Klix.ba. "I migranti sono sconvolti e arrabbiati, li sentiamo imprecare contro lo Stato", ha aggiunto. All'annuncio della chiusura e dello spostamento del campo, previsto per oggi, si è scatenata la rabbia dei migranti.
La Bosnia è diventata un Paese collo di bottiglia per migliaia di migranti che sperano di raggiungere l'Unione europea. La maggior parte è bloccata nella regione nord-occidentale della Krajina poiché altre regioni hanno rifiutato di accettarli. L'Ue ha avvertito Sarajevo che migliaia di migranti devono affrontare un inverno gelido senza riparo e ha esortato i politici del paese a mettere da parte le loro differenze e ad agire.
Migliaia di persone hanno dormito all'aperto in campi di tende improvvisati o in case abbandonate senza strutture. Prima dell'incendio, l'Ue temeva che l'annunciata chiusura del campo di Lipa avrebbe peggiorato le cose: il campo era stato istituito solo come soluzione temporanea per far fronte all'impatto del coronavirus durante l'estate. La prima neve di questo mese ha fatto scattare l'allarme sull'imminente inverno, viste le richieste d'aiuto arrivate dai migranti per le temperature gelide. Molti hanno anche accusato respingimenti e violenze da parte della vicina polizia croata.
Fire in Lipa Camp outside of #Bihać today. Reports says that no one was inside when it started as folks were already evicted beforehand.
— Border Violence Monitoring Network (@Border_Violence) December 23, 2020
This development only introduces more uncertainty into the lives of refugees and migrants in the #usk pic.twitter.com/yj1ss1LSou