Abu Dis, doveva essere il Parlamento palestinese, ora è il simbolo della rovina del processo di pace
Progettato a metà degli anni Novanta la sua costruzione è stata abbandonata nel 2000 con il fallimento dei negoziati e lo scoppio della seconda Intifada. Oggi si dice che Donald Trump vorrebbe riesumarlo nel suo piano di pace ma i Palestinesi vogliono Gerusalemme est capitale.
La costruzione di quello che avrebbe dovuto essere il Parlamento di uno Stato palestinese autonomo iniziò nel 1996, quando erano in corso e molto promettenti i negoziati con Israele che portarono all'istituzione di un governo di autonomia palestinese e si sperava che questi accordi interinali avrebbero aperto la strada a una pace duratura.
Il villaggio di Abu Dis fu allora considerato da alcuni come una soluzione all'annosa diatriba su Gerusalemme. Situato al di fuori dei confini della città è comunque considerato parte del distretto di Gerusalemme dall'Autorità Palestinese. Gli uffici all'ultimo piano dell'edificio offrono in effetti una bella vista della moschea di Al Aqsa nella Città Vecchia, a pochi chilometri di distanza in linea d'aria. Una di queste stanze sarebbe stata riservata a Yasser Arafat, lo storico leader palestinese scomparso nel novembre del 2004.
Ma nel 2000 le speranze di pace si spensero. I colloqui di pace che a Camp David avrebbero dovuto realizzare gli obiettivi degli accordi di Oslo di cinque anni prima fallirono e la visita di Ariel Sharon alla spianata delle Moschee, considerata dai palestinesi come una vera e propria provocazione, fu il casus belli che accese la seconda Intifada. La costruzione del Parlamento fu interrotta mentre il governo israeliano iniziava a costruire la sua "barriera di separazione" che passa appena fuori dall'edificio e lo taglia fuori da Gerusalemme.
Per un certo periodo i lavori parlamentari dell'Autorità palestinese hanno continuato a svolgersi nei due luoghi in cui i palestinesi hanno un maggiore controllo - Gaza City e Ramallah, che è la sede del governo della West Bank. Ma dopo che Hamas ha vinto le elezioni nel 2006 e l'anno successivo ha preso il controllo della Striscia di Gaza, l'embrione di quella che avrebbe potuto essere questa istituzione democratica ha smesso di funzionare del tutto.
La struttura abbandonata di Abu Dis con il suo ingresso invaso dalle erbacce rappresenta in modo plastico il tramonto di quelle speranze. Le sedie polverose sono ammucchiate nel sottosuolo. Il cablaggio penzola dai soffitti delle stanze che si affacciano sulle massicce lastre grigie del Muro. Tuttavia, in mezzo a queste rovine, il villaggio è tornato a fare notizia, si dice infatti che sia al centro del piano di pace ideato dall'amministrazione Trump. Pare che, lo scorso dicembre, quando gli Stati Uniti hanno deciso di spostare l'ambasciata a Gerusalemme, riconoscendola come capitale dello Stato di Israele e suscitando la veemente reazione palestinese e molte critiche a livello internazionale, i funzionari sauditi abbiano chiesto informazioni ai palestinesi circa Abu Dis, facendo ipotizzare che questo villaggio e questa vecchia struttura decrepita possano essere riesumate nel piano di pace degli Stati Uniti come sede della capitale politica dello Stato palestinese a venire.
Un piano duro da far digerire dopo anni di violenze e delusioni che hanno indurito le posizioni su entrambi i fronti. L'ex ministro degli esteri palestinese Nabil Shaath ha ribadito che gli Stati Uniti non possono convincere i palestinesi ad accettare altro che Gerusalemme est come loro capitale: "Chi ha dato agli Stati Uniti il diritto di decidere dove deve essere la nostra capitale? Abu Dis è parte del nostro Stato, ma non è la nostra capitale.".
Il fotografo Dusan Vranic per Associated Press ha visitato la struttura in rovina di Abu Dis. In questa galleria fotografica le sue immagini di un edificio che non è mai diventato Parlamento e che forse mai lo sarà.