Accadde oggi. 90 anni fa il primo razzo, Goddard apre l'era dei viaggi spaziali
Il 16 marzo 1926 il fisico statunitense Robert H. Goddard lanciò il primo razzo a propellente liquido ad Auburn, nel Massachusetts, dalla fattoria degli zii, aprendo la strada all'era dei viaggi nello spazio.
Il razzo, un assemblaggio di sottili tubi dell'altezza di 10 metri, alimentato da ossigeno liquido e benzina, viaggiò per 2,5 secondi a una velocità di circa 60 chilometri orari. Raggiunse un'altezza di 41 metri e atterrò a 184 metri di distanza. Goddard, al quale è dedicato lo Space flight center della Nasa, aveva 44 anni e realizzò così il sogno coltivato da quando era ancora un ragazzo. Lo aveva ispirato, raccontò, il romanzo di Herbert George Wells "La Guerra dei mondi". Nel 1907 costruiva razzi con polvere da sparo e, da studente e poi professore di fisica, continuò i suoi esperimenti, dimostrando che i razzi sono in grado di "spingere" il vuoto, come lo spazio. Fu anche il primo a esplorare matematicamente il potenziale energetico e la spinta di vari combustibili, tra cui l'ossigeno e l'idrogeno liquido. Uno dei suoi più grandi sostenitori fu l'aviatore Charles A. Lindbergh, che lo aiutò ad avere i finanziamenti grazie ai quali Goddard costruì la base di lancio a Roswell, nel New Mexico, dove, dal 1930 al 1942, effettuò con successo 31 voli di razzi. Uno di questi raggiunse la distanza di 1,7 miglia dalla Terra in 22,3 secondi.