"Accendi questa candela!" Sessanta anni fa il primo americano nello Spazio
5 maggio 1961, Alan Shepard vola per 15 minuti raggiungendo i 186 chilometri di altitudine, ma ormai Yuri Gagarin...
Blue Origin, Virgin Galactic, Space X, negli ultimi anni si sono moltiplicati i progetti di "turismo spaziale" basati sull'offerta di voli che promettono di regalare a chiunque, per qualche minuto, la vista mozzafiato della curvatura della Terra sullo sfondo del panorama stellare. La realizzazione di un sogno che ha le sue radici nel volo suborbitale di 15 minuti di Alan Shepard del 5 maggio 1961. Pilota collaudatore della Marina, l'allora trentasettenne astronauta del progetto Mercury, sembra uscito direttamente dalla sequenza di un film di fantascienza anni '50 nell'immagine che lo ritrae mentre, nella sua tuta argentea, si avvicina alla piattaforma di lancio del razzo Redstone a Cape Canaveral. Sappiamo che Shepard era impaziente dopo tutti i ritardi tra cui l'ennesima sospensione del conto alla rovescia pochi minuti prima del lancio, e ringhiò al microfono: "Perché non risolvete il problemino e accendete questa candela?" La sua capsula, Freedom 7, raggiunse l'altitudine di 186 chilometri prima di paracadutarsi nell'Atlantico.
C'era una buona ragione per questo nervosismo: l'Unione Sovietica aveva battuto sul tempo gli Stati Uniti in questa storica tappa nella corsa alla conquista dello Spazio lanciando tre settimane prima il cosmonauta Yuri Gagarin, una delusione cocente per Shepard che è finito per passare alla storia come la seconda persona nello spazio. Venti giorni dopo il volo di Shepard il presidente John F. Kennedy fece lo storico annuncio: porteremo un uomo sulla luna e e lo riporteremo sano e salvo entro la fine del decennio, una promessa mantenuta nel luglio 1969 da Neil Armstrong e Buzz Aldrin con la missione Apollo 11. Alan Shepard, scomparso nel 1998, fu al comando della missione Apollo 14 nel 1971, diventando il quinto quinto 'moonwalker' - e il primo e unico golfista lunare. Dai voli pionieristici di Gagarin e Shepard, 579 persone sono state lanciate nello Spazio, secondo la NASA. Quasi due terzi sono americani e poco più del 20% sovietici o russi.
Sessant'anni dopo il primo americano nello spazio, l'idea che le persone comuni possano seguire le sue orme cosmiche non è più fantascienza. La Blue Origin di Jeff Bezos sta per aprire la vendita dei biglietti per brevi voli dal Texas a bordo di un razzo che prende il nome proprio dal primo americano in orbita: New Shepard. E i dettagli sono attesi proprio per mercoledì in occasione del 60esimo anniversario del volo di Shepard sul Mercury. La Virgin Galactic di Richard Branson punta a dare il via ai voli turistici per il prossimo anno. A settembre SpaceX di Elon Musk ha in programma il lancio del miliardario Jared Isaacman e dei vincitori della lotteria di beneficenza con cui ha messo in palio gli altri posti disponibili per il primo volo "turistico" mentre per gennaio è già previsto il volo di tre uomini d'affari verso la Stazione Spaziale Internazionale. "È un salto enorme, vero?" dice Shane Kimbrough, astronauta della NASA comandante dell'ultimo volo di SpaceX verso la stazione spaziale. "È 'cool'... i cittadini potranno andare nello spazio e sperimentare ciò che facciamo".