Acqua alta a Venezia: "Questa volta ha tenuto". Quando l'edicola finì nel Canale della Giudecca
Una anno dopo la personale tragedia, Walter Mutti ha avuto paura quando l'acqua alta ha invaso Venezia perché il Mose non è stato attivato. "Fortunatamente la nuova struttura ha tenuto"
"Questa volta è andata bene, ho avuto tanta paura ma è andata, nonostante tutto, bene", ha dichiarato Walter Mutti l'edicolante veneziano, con esercizio alle Zattere, che nel novembre dell'anno scorso, con l'acqua alta eccezionale, ha visto trascinare ed affondare la propria edicola nel Canale della Giudecca. "La nuova struttura - dice Mutti - è ancorata al suolo ed è stagna quindi nessun danno ma non si può continuare a vivere così specie dopo che il Mose si è dimostrato efficace".
"Va cambiata la cabina di regia - prosegue sposando la tesi del sindaco Luigi Brugnaro -, ci vuole una tempistica più efficace e delle quote di allarme più basse: altro che 130 centimetri". "Quando ho risentito le sirene d'allarme che suonavano in progressione via via più alte mentre l'acqua saliva ho fatto un salto indietro di un anno: ero nel terrore".
Mose innalzato nella notte, quando Venezia è già sott'acqua. Polemiche e rimpalli di competenze
La vicenda
Nella notte tra il 12 e il 13 novembre 2019, l'edicola di Walter finì nel Canale della Giudecca durante una notte da incubo con mareggiata e venti a 100 km/h. L'acqua spazzò via il chiosco e l'edicolante mise a rischio la propria incolumità per salvare il salvabile. Quel vuoto incolmabile e la disperazione della sua famiglia, che da 25 anni gestisce l'attività, fu raccolta e trasformata in un appello di crowdfunding. L'obiettivo fu raggiunto in breve tempo e Walter, che in più occasioni ha incontrato il premier Giuseppe Conte, potette riaprire.
"Va cambiata la cabina di regia - prosegue sposando la tesi del sindaco Luigi Brugnaro -, ci vuole una tempistica più efficace e delle quote di allarme più basse: altro che 130 centimetri". "Quando ho risentito le sirene d'allarme che suonavano in progressione via via più alte mentre l'acqua saliva ho fatto un salto indietro di un anno: ero nel terrore".
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La vicenda
Nella notte tra il 12 e il 13 novembre 2019, l'edicola di Walter finì nel Canale della Giudecca durante una notte da incubo con mareggiata e venti a 100 km/h. L'acqua spazzò via il chiosco e l'edicolante mise a rischio la propria incolumità per salvare il salvabile. Quel vuoto incolmabile e la disperazione della sua famiglia, che da 25 anni gestisce l'attività, fu raccolta e trasformata in un appello di crowdfunding. L'obiettivo fu raggiunto in breve tempo e Walter, che in più occasioni ha incontrato il premier Giuseppe Conte, potette riaprire.
È incredibile tutto questo sono commosso questo incontro mi darà la forza per andar avanti grazie di ❤️ https://t.co/VdxJjV2r19
— walteredicola (@walteredicola) 14 novembre 2019