Acqua alta a Venezia, per la prima volta saranno sollevate le dighe mobili del Mose
Il Centro maree ha previsto un picco di acqua alta di 135 centimetri sul medio mare per sabato a mezzogiorno
Torna l'acqua alta a Venezia. Dalla sera di oggi sono previsti venti di scirocco lungo il medio e basso Adriatico che andranno a rinforzarsi nelle prossime ore su tutto il bacino, condizioni favorevoli a un rilevante fenomeno di acqua alta. Il Centro maree del Comune di Venezia annuncia una marea di 110 cm a mezzanotte e addirittura di 135 a mezzogiorno di sabato. Potrebbe essere questa la prima volta in cui il Mose entrerà in funzione.
La barriera composta da 78 paratoie galleggianti è in grado di bloccare in quattro punti le tre bocche di porto e isolare la laguna di Venezia dal mare Adriatico. "Siamo in allerta rossa per il maltempo. Speriamo non piova come invece dicono le previsioni - ha spiegato oggi il governatore del Veneto Luca Zaia - ho sentito il commissario del Mose Elisabetta Spitz e so che forse si attiveranno le paratoie, e per la prima volta non sarà un semplice test". Una prova complessa anche perché l'opera, testata lo scorso luglio alla presenza del premier Giuseppe Conte, manca ancora di alcuni elementi accessori e quindi è destinata a funzionare solo in "modalità provvisoria".
Come ha precisato alcune settimane fa la commissaria straordinaria Elisabetta Spitz, in questa fase che va indicativamente dall'autunno a fine anno, "la quota di salvaguardia è fissata a +130 cm. Dopo il completamento delle opere il funzionamento del Mose sarà a regime e la quota di salvaguardia sarà quella ufficialmente stabilita in +110 cm sul livello di Punta della Salute".
L'opera nasce ufficialmente nel 1984, con la seconda Legge Speciale per Venezia che sancisce la nascita dell'idea delle paratoie. Ma l'iter per la sua realizzazione, non è stato uno dei più semplici visto il drammatico epilogo giudiziario che portò nel 2013 a una serie di arresti eccellenti. Non va dimenticato che se il Mose fosse stato in funzione avrebbe salvato Venezia dalla terribile ondata di maree dello scorso novembre quando si raggiunse la quota record (la seconda più alta della storia) di 187 centimetri superando in una decina di giorni quota 150 centimetri per ben tre volte e quota 140 centimetri cinque volte, cosa mai accaduta con questa frequenza da quando si ha memoria storica delle maree. A oggi il costo dell'opera sfiora i 5,5 miliardi di euro.
Finora sono state tre le prove di sollevamento del Mose: la prima il 10 luglio, davanti al premier Giuseppe Conte, l'ultima l'11 settembre, con un tempo di 50 minuti per alzare tutte le 78 paratoie nelle 3 bocche di porto. Quella di domani mattina sarebbe la prima volta in presenza dell'acqua alta.
La barriera composta da 78 paratoie galleggianti è in grado di bloccare in quattro punti le tre bocche di porto e isolare la laguna di Venezia dal mare Adriatico. "Siamo in allerta rossa per il maltempo. Speriamo non piova come invece dicono le previsioni - ha spiegato oggi il governatore del Veneto Luca Zaia - ho sentito il commissario del Mose Elisabetta Spitz e so che forse si attiveranno le paratoie, e per la prima volta non sarà un semplice test". Una prova complessa anche perché l'opera, testata lo scorso luglio alla presenza del premier Giuseppe Conte, manca ancora di alcuni elementi accessori e quindi è destinata a funzionare solo in "modalità provvisoria".
Come ha precisato alcune settimane fa la commissaria straordinaria Elisabetta Spitz, in questa fase che va indicativamente dall'autunno a fine anno, "la quota di salvaguardia è fissata a +130 cm. Dopo il completamento delle opere il funzionamento del Mose sarà a regime e la quota di salvaguardia sarà quella ufficialmente stabilita in +110 cm sul livello di Punta della Salute".
L'opera nasce ufficialmente nel 1984, con la seconda Legge Speciale per Venezia che sancisce la nascita dell'idea delle paratoie. Ma l'iter per la sua realizzazione, non è stato uno dei più semplici visto il drammatico epilogo giudiziario che portò nel 2013 a una serie di arresti eccellenti. Non va dimenticato che se il Mose fosse stato in funzione avrebbe salvato Venezia dalla terribile ondata di maree dello scorso novembre quando si raggiunse la quota record (la seconda più alta della storia) di 187 centimetri superando in una decina di giorni quota 150 centimetri per ben tre volte e quota 140 centimetri cinque volte, cosa mai accaduta con questa frequenza da quando si ha memoria storica delle maree. A oggi il costo dell'opera sfiora i 5,5 miliardi di euro.
Finora sono state tre le prove di sollevamento del Mose: la prima il 10 luglio, davanti al premier Giuseppe Conte, l'ultima l'11 settembre, con un tempo di 50 minuti per alzare tutte le 78 paratoie nelle 3 bocche di porto. Quella di domani mattina sarebbe la prima volta in presenza dell'acqua alta.