Bambine tech programmano il loro futuro
Non rinunciano al rosa, colore più amato alla loro età. Ma le bambine delle scuole medie romane hanno risposto con entusiasmo all'invito a provare il coding. Per programmare, letteralmente, il loro futuro. Di Celia Guimaraes
AdaLab è innanzitutto un omaggio a Ada Lovelace, matematica vissuta nell’Ottocento e pioniera di quella che sarebbe diventata la programmazione dei computer. AdaLab è anche un laboratorio gratuito, dedicato all'avvicinamento delle ragazze alle tecnologie digitali. Organizzato da Codemotion Kids, con il patrocinio dell'Assessorato Roma Semplice, ha visto la partecipazione di 45 ragazze tra 10 e 13 anni provenienti da cinque istituti romani. Insieme hanno creato 45 mini progetti, tra cui un Tamagotchi, una storia interattiva e un simulatore di dado per giochi.
L’obiettivo dell’iniziativa è abbattere il divario di genere nelle discipline scientifiche, un problema concreto spesso nato da pregiudizi. Infatti, secondo una ricerca della London School of Economics, le ragazze intorno agli 11 anni sono molto interessate alla scienza e alla matematica. Ma purtroppo intorno ai 17 anni spesso rinunciano a proseguire gli studi universitari in questa direzione, sfiduciate dal percorso più difficile per una donna. E invece, secondo stime della Commissione europea, ci saranno 900 mila posti di lavoro per professionisti con competenze digitali entro il 2020. Nella sola Italia, 176 mila posti di lavoro potrebbero restare scoperti, preclusi alle donne per ragioni puramente culturali.
L’obiettivo dell’iniziativa è abbattere il divario di genere nelle discipline scientifiche, un problema concreto spesso nato da pregiudizi. Infatti, secondo una ricerca della London School of Economics, le ragazze intorno agli 11 anni sono molto interessate alla scienza e alla matematica. Ma purtroppo intorno ai 17 anni spesso rinunciano a proseguire gli studi universitari in questa direzione, sfiduciate dal percorso più difficile per una donna. E invece, secondo stime della Commissione europea, ci saranno 900 mila posti di lavoro per professionisti con competenze digitali entro il 2020. Nella sola Italia, 176 mila posti di lavoro potrebbero restare scoperti, preclusi alle donne per ragioni puramente culturali.