Addio ad Andrea Camilleri, il papà di Montalbano
Il maestro, il vecchio leone siciliano, fumatore incallito, scrittore senza soluzione di continuità, che fino alla fine ha scherzato con la vita e negoziato con la morte. L'Italia si stringe in un grande abbraccio. Se ne va uno degli autori più amati, prolifici e venduti in tutto il mondo: una fibra forte, una roccia, un faro
"In un popolo costretto all'ossessiva conservazione della memoria di sé per trovare le ragioni dell'essere nell'essere stati, si perpetua perfino il ricordo e la data di un temporale eccezionale o della nascita di sei gemelli", Andrea Camilleri. Addio. Saggezza dello scrittore di Porto Empedocle, classe 1925, padre del commissario Salvo Montalbano, morto alle 8.20 presso l’Ospedale Santo Spirito di Roma dopo aver lottato come un leone. Tra l'altro, Camilleri era reduce da una caduta in casa a seguito della quale aveva riportato una frattura al femore.
Così mentre Andrea combatteva la sua battaglia, il suo ultimo libro su Montalbano "Il cuoco dell’Alcyon" (2009) ha scalato la classifica delle vendite piazzandosi al primo posto. Un omaggio alle sue ultime parole: "Sono cieco, ma perdendo la vista tutti gli altri sensi si riacutizzano, vanno in soccorso. La memoria è diventata più forte, ricordo più cose di prima con molta lucidità e scrivo sempre".
Di Camilleri si possono raccontare due vite, con intermezzi di impegno civile e politico: prima dei 70 anni, lo scrittore siciliano, di 93 anni, è stato regista teatrale e sceneggiatore. Negli anni 1992-1994, la sua notorietà è segnata dai libri: 'La stagione della caccia' (ambientato nella Vigata dell'800) e in particolare con 'La forma dell'acqua': primo romanzo dedicato a Montalbano. Così da 25 anni lo scrittore racconta le indagini del commissario nei volumi pubblicati da Sellerio. Un successo che dal cartaceo si è trasferito in tv, 34 episodi interpretati da Luca Zingaretti e diretti da Alberto Sironi.
Autore di oltre 100 titoli, Camilleri ha venduto in Italia 25 milioni di copie con l'editore Sellerio e circa 6 milioni di copie con Mondadori. Il Commissario Salvo Montalbano è apparso per la prima volta nel 1994 nel romanzo 'La forma dell'acqua' e l'ultimo uscito in questi giorni è 'Il cuoco dell'Alcyon', 27/o romanzo della serie che è stata tradotta in 31 lingue e diffusa in 28 paesi. I romanzi hanno tutti lo stesso numero di pagine (180) e la medesima suddivisione in capitoli (10). La serie evento con protagonista Zingaretti è stata vista complessivamente da circa 1,2 miliardi di telespettatori. Sono stati realizzati 34 episodi (tratti da 24 romanzi e 20 racconti) in onda in prima serata su Rai2 (dal 1999 al 2001) e su Rai1 (dal 2002 a oggi). Oltre a scrivere libri, Camilleri è anche regista, drammaturgo e docente all'accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico.
L'anno scorso aveva fatto il suo ritorno in scena come attore, 70 anni dopo il suo esordio, incantando il Teatro Greco di Siracusa e il pubblico di Rai1 con le sue "Conversazioni con Tiresia", l'indovino cieco del grande mito greco. "Chiamatemi Tiresia, sono qui per raccontarvi una storia più che secolare che ha avuto una tale quantità di trasformazioni da indurmi a voler mettere un punto fermo a questa interminabile deriva. Voglio sgombrare una volta per tutte il campo da menzogne, illazioni, fantasie e congetture, ristabilendo i termini esatti della verità". Lo scrittore ha scelto di tratteggiare questa figura anche perché negli ultimi anni è diventato lui stesso cieco. Così in quella occasione disse: "Ho trascorso questa mia vita ad inventarmi storie e personaggi. L'invenzione più felice è stata quella di un commissario conosciuto ormai nel mondo intero. Da quando Zeus, o chi ne fa le veci, ha deciso di togliermi di nuovo la vista, questa volta a novant'anni, ho sentito l'urgenza di riuscire a capire cosa sia l'eternità e solo venendo qui posso intuirla, solo su queste pietre eterne".
Mai stanco, il 'maestro' si stava preparando per essere per la prima volta alle antiche Terme di Caracalla, con lo spettacolo che raccontava la sua Autodifesa di Caino. "Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio 'cunto', passare tra il pubblico con la coppola in mano".
Così mentre Andrea combatteva la sua battaglia, il suo ultimo libro su Montalbano "Il cuoco dell’Alcyon" (2009) ha scalato la classifica delle vendite piazzandosi al primo posto. Un omaggio alle sue ultime parole: "Sono cieco, ma perdendo la vista tutti gli altri sensi si riacutizzano, vanno in soccorso. La memoria è diventata più forte, ricordo più cose di prima con molta lucidità e scrivo sempre".
Di Camilleri si possono raccontare due vite, con intermezzi di impegno civile e politico: prima dei 70 anni, lo scrittore siciliano, di 93 anni, è stato regista teatrale e sceneggiatore. Negli anni 1992-1994, la sua notorietà è segnata dai libri: 'La stagione della caccia' (ambientato nella Vigata dell'800) e in particolare con 'La forma dell'acqua': primo romanzo dedicato a Montalbano. Così da 25 anni lo scrittore racconta le indagini del commissario nei volumi pubblicati da Sellerio. Un successo che dal cartaceo si è trasferito in tv, 34 episodi interpretati da Luca Zingaretti e diretti da Alberto Sironi.
Autore di oltre 100 titoli, Camilleri ha venduto in Italia 25 milioni di copie con l'editore Sellerio e circa 6 milioni di copie con Mondadori. Il Commissario Salvo Montalbano è apparso per la prima volta nel 1994 nel romanzo 'La forma dell'acqua' e l'ultimo uscito in questi giorni è 'Il cuoco dell'Alcyon', 27/o romanzo della serie che è stata tradotta in 31 lingue e diffusa in 28 paesi. I romanzi hanno tutti lo stesso numero di pagine (180) e la medesima suddivisione in capitoli (10). La serie evento con protagonista Zingaretti è stata vista complessivamente da circa 1,2 miliardi di telespettatori. Sono stati realizzati 34 episodi (tratti da 24 romanzi e 20 racconti) in onda in prima serata su Rai2 (dal 1999 al 2001) e su Rai1 (dal 2002 a oggi). Oltre a scrivere libri, Camilleri è anche regista, drammaturgo e docente all'accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico.
L'anno scorso aveva fatto il suo ritorno in scena come attore, 70 anni dopo il suo esordio, incantando il Teatro Greco di Siracusa e il pubblico di Rai1 con le sue "Conversazioni con Tiresia", l'indovino cieco del grande mito greco. "Chiamatemi Tiresia, sono qui per raccontarvi una storia più che secolare che ha avuto una tale quantità di trasformazioni da indurmi a voler mettere un punto fermo a questa interminabile deriva. Voglio sgombrare una volta per tutte il campo da menzogne, illazioni, fantasie e congetture, ristabilendo i termini esatti della verità". Lo scrittore ha scelto di tratteggiare questa figura anche perché negli ultimi anni è diventato lui stesso cieco. Così in quella occasione disse: "Ho trascorso questa mia vita ad inventarmi storie e personaggi. L'invenzione più felice è stata quella di un commissario conosciuto ormai nel mondo intero. Da quando Zeus, o chi ne fa le veci, ha deciso di togliermi di nuovo la vista, questa volta a novant'anni, ho sentito l'urgenza di riuscire a capire cosa sia l'eternità e solo venendo qui posso intuirla, solo su queste pietre eterne".
Mai stanco, il 'maestro' si stava preparando per essere per la prima volta alle antiche Terme di Caracalla, con lo spettacolo che raccontava la sua Autodifesa di Caino. "Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio 'cunto', passare tra il pubblico con la coppola in mano".