Addio a Ardeth Platte, la suora militante pacifista che ispirò personaggio Orange Is The New Black
Suor Ardeth Platte, la suora cattolica che ha passato una bella fetta della sua vita dietro le sbarre per le sue convinzioni e che ha ispirato un personaggio di "Orange Is the New Black", la serie di Netflix sulla vita in un carcere femminile, è morta a Washington all'età di 84 anni durante la notte del primo dibattito presidenziale.
A dare notizia della morte è stata suor Carol Gilbert, sua compagna di cella e "complice" da tempo nella militanza pacifista e nelle azioni dimostrative contro gli armamenti nucleari che hanno messo spesso suor Ardeth nei guai con la giustizia Usa. Il decesso risale al 30 settembre scorso e la sera prima, ha raccontato suor Carol, suor Ardeth aveva ascoltato il dibattito presidenziale sulla NPR (National Public Radio, l'emittente radiofonica pubblica americana). Quando si è svegliata la mattina dopo, ha scoperto il corpo esanime della Platte ancora con gli auricolari sintonizzati su NPR.
Le due suore erano salite agli onori della cronaca nell'autunno del 2002 quando furono arrestate, insieme a Jackie Hudson un'altra suora domenicana, per aver fatto irruzione in un sito federale di armamenti nucleari in Colorado. Con indosso tute hazmat con la scritta "Specialiste del disarmo", avevano tagliato con le tronchesi la recinzione del campo missilistico e una volta all'interno avevano "firmato" con il sangue disegnando una croce sul coperchio di un silo srotolando poi una bandiera della pace mentre recitavano una preghiera: "Oh Dio, aiutaci ad essere operatrici di pace in un mondo ostile".
Arrestate con l'accusa di sabotaggio le tre sorelle furono multate e condannate alla prigione. Suor Ardeth, che a quell'epoca aveva già un corposa fedina penale - lei e suor Carol hanno trascorso almeno 15 anni della loro vita in una quarantina di carceri Usa - subì la condanna più pesante a 41 mesi nel penitenziario federale di Danbury, Conn. Fu lì che si fece notare dalle compagne detenute per le sue doti da cestista - segnava a ripetizione canestri da tre punti nonostante la cataratta - e conobbe Piper Kerman il cui libro di memorie del 2010, "Orange Is the New Black", sul suo anno di carcere per riciclaggio di denaro e traffico di droga, è stato la base per la serie Netflix.