Addio a Franco Marini, uomo delle Istituzioni: una carriera per immagini
È morto all'età di 87 anni Franco Marini. Nella sua lunga carriera è stato tra l'altro segretario generale della Cisl e presidente del Senato, ministro del Lavoro e della Previdenza sociale, segretario del Partito Popolare Italiano e parlamentare europeo. Eletto senatore alle elezioni politiche del 2006, fu scelto come candidato alla presidenza del Senato, sfidante il candidato espresso dalla Casa delle Libertà, il senatore a vita Giulio Andreotti
Nato a San Pio delle Camere in provincia dell'Aquila il 9 aprile 1933 Franco Marini, con una laurea in giurisprudenza, prima dell'esperienza politica, ha avuto una lungo impegno nella Cisl di cui è stato segretario generale dal 1985 al 1991. Da sempre impegnato nell'Azione Cattolica e nelle Acli è stato segretario organizzativo del partito della Margherita. Iscritto alla Democrazia Cristiana dalla metà degli anni '50, ha militato nella "Sinistra Sociale", la corrente storica della DC che ha avuto tra i suoi leader Giovanni Gronchi, Giulio Pastore e Carlo Donat Cattin.
All'apice della carriera, il 29 aprile 2006, con 165 voti, Marini divenne presidente del Senato della Repubblica Italiana nella XV legislatura dal 2006 al 2008. In lizza c'era Giulio Andreotti. Nel suo discorso di insediamento volle richiamare i suoi colleghi all'unità dichiarando: "Sarò il presidente di tutti voi con grande attenzione e rispetto per le prerogative della maggioranza e per quelle dell'opposizione come deve essere in una vera democrazia bipolare, che io credo di aver modestamente contribuito, anche con il mio apporto, a realizzare nel nostro Paese".
In precedenza era stato ministro del Lavoro e della previdenza sociale nel VII Governo Andreotti e poi deputato nella XI, XII, XIII e XIV legislatura. Noto anche il suo impegno in Europa. Eletto nel 1999 al Parlamento Europeo, V legislatura, nella lista del Partito Popolare Italiano nella Circoscrizione Italia centrale con 60.073 voti. In tale ambito è stato membro della Commissione per gli affari esteri, i diritti dell'uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa, della Delegazione ella Commissione parlamentare mista UE-Turchia e membro sostituto della Commissione per i problemi economici e monetari.
All'apice della carriera, il 29 aprile 2006, con 165 voti, Marini divenne presidente del Senato della Repubblica Italiana nella XV legislatura dal 2006 al 2008. In lizza c'era Giulio Andreotti. Nel suo discorso di insediamento volle richiamare i suoi colleghi all'unità dichiarando: "Sarò il presidente di tutti voi con grande attenzione e rispetto per le prerogative della maggioranza e per quelle dell'opposizione come deve essere in una vera democrazia bipolare, che io credo di aver modestamente contribuito, anche con il mio apporto, a realizzare nel nostro Paese".
In precedenza era stato ministro del Lavoro e della previdenza sociale nel VII Governo Andreotti e poi deputato nella XI, XII, XIII e XIV legislatura. Noto anche il suo impegno in Europa. Eletto nel 1999 al Parlamento Europeo, V legislatura, nella lista del Partito Popolare Italiano nella Circoscrizione Italia centrale con 60.073 voti. In tale ambito è stato membro della Commissione per gli affari esteri, i diritti dell'uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa, della Delegazione ella Commissione parlamentare mista UE-Turchia e membro sostituto della Commissione per i problemi economici e monetari.