Addio a Michael Cimino, regista de Il Cacciatore
Il regista americano Michael Cimino è morto all'età di 77 anni. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato nella sua abitazione di Los Angeles, dopo che alcuni amici avevano provato vanamente a rintracciarlo al telefono. Le cause della morte sono ancora da accertare. Cimino era nato a New York il 3 febbraio del 1939. Il suo primo film da regista, dopo un esordio nella pubblicità, risale al 1974, quando dirige Clint Eastwood in "Una calibro 20 per lo specialista". Nel 1976 inizia a girare "Il cacciatore", che si rivelerà uno dei capolavori della storia del cinema, film del filone dedicato alla guerra in Vietnam. Il film ottiene nove nomination agli Oscar e conquista cinque statuette fra cui quelle per il miglior film e la migliore regia. Un successo che Cimino non riuscirà mai più a replicare. (fonte afp) E' morto Michael Cimino. Ne hanno dato notizia il direttore del festival di Cannes, Therry Fremaux, e piu' tardi il New York Times. Il regista americano, al quale si devono film come "Il cacciatore" e "Il siciliano", aveva 77 anni.(AGI) Fab
Michael Cimino nasce a New York il 3 febbraio del 1939 da piccoli borghesi immigrati dalla Sicilia. Frequenta l'Actors Studio, con compagni come Al Pacino, Dustin Hoffman, Meryl Streep, in nome di quella passione per l'arte che lo attanaglia fin da bambino ed espressa anche con la pittura cui si dedica per tutta la vita.
Nel '71 sbarca a Hollywood. Il suo primo film da regista, dopo un esordio nella pubblicità, risale al 1974, quando dirige Clint Eastwood in "Una calibro 20 per lo specialista". Nel 1976 inizia a girare "Il cacciatore", che si rivelerà uno dei capolavori della storia del cinema, memorabile la scena della roulette russa. Il film sulla guerra in Vietnam ottiene nove nomination agli Oscar e conquista cinque statuette fra cui quelle per il miglior film e la migliore regia. Un successo che Cimino non riuscirà mai più a replicare. I cinefili di tutto il mondo considerano il suo film maledetto, "I cancelli del cielo" (1979) un oggetto di culto da vedere e rivedere. Ma il tempo dirà che già il suo esordio "Una calibro 20 per lo specialista" (1974) era la certezza di un talento purissimo e che almeno "L'anno del dragone" (1985) merita di stare nella Hall of Fame del grande noir. Poco spesso si è poi sottolineato il suo talento come sceneggiatore: da "Una 44 magnum per l'ispettore Callaghan", con cui seppe reinventare il mito del giustiziere Clint Eastwood al doloroso e personale "The Rose" di Mark Rydell, con Bette Midler sulle orme di Janis Joplin, a "I mastini della guerra" di John Irvin.
Cimino era il più visionario della nidiata dei registi americani di origine italiana che negli anni 70 cambiarono il volto di Hollywood. Tutta la filmografia dell'italo-americano Michael appare come una ricerca delle radici della sua terra d'elezione: nel 1987, gira Il siciliano che si ispira alla biografia del bandito Salvatore Giuliano. Non è un caso che l'ultimo omaggio gli sia stato reso da un festival europeo (Pardo d'onore a Locarno nel 2015) e che l'annuncio della morte sia stato dato dal direttore del Festival di Cannes, Thierry Fremaux. "Verso il sole", con Woody Harrelson, presentato proprio a Cannes nel 1996, è il suo testamento cinematografico.
Nel '71 sbarca a Hollywood. Il suo primo film da regista, dopo un esordio nella pubblicità, risale al 1974, quando dirige Clint Eastwood in "Una calibro 20 per lo specialista". Nel 1976 inizia a girare "Il cacciatore", che si rivelerà uno dei capolavori della storia del cinema, memorabile la scena della roulette russa. Il film sulla guerra in Vietnam ottiene nove nomination agli Oscar e conquista cinque statuette fra cui quelle per il miglior film e la migliore regia. Un successo che Cimino non riuscirà mai più a replicare. I cinefili di tutto il mondo considerano il suo film maledetto, "I cancelli del cielo" (1979) un oggetto di culto da vedere e rivedere. Ma il tempo dirà che già il suo esordio "Una calibro 20 per lo specialista" (1974) era la certezza di un talento purissimo e che almeno "L'anno del dragone" (1985) merita di stare nella Hall of Fame del grande noir. Poco spesso si è poi sottolineato il suo talento come sceneggiatore: da "Una 44 magnum per l'ispettore Callaghan", con cui seppe reinventare il mito del giustiziere Clint Eastwood al doloroso e personale "The Rose" di Mark Rydell, con Bette Midler sulle orme di Janis Joplin, a "I mastini della guerra" di John Irvin.
Cimino era il più visionario della nidiata dei registi americani di origine italiana che negli anni 70 cambiarono il volto di Hollywood. Tutta la filmografia dell'italo-americano Michael appare come una ricerca delle radici della sua terra d'elezione: nel 1987, gira Il siciliano che si ispira alla biografia del bandito Salvatore Giuliano. Non è un caso che l'ultimo omaggio gli sia stato reso da un festival europeo (Pardo d'onore a Locarno nel 2015) e che l'annuncio della morte sia stato dato dal direttore del Festival di Cannes, Thierry Fremaux. "Verso il sole", con Woody Harrelson, presentato proprio a Cannes nel 1996, è il suo testamento cinematografico.