Addio al premio Nobel per la Pace Elie Wiesel. Raccontò l'orrore dell'Olocausto
E' morto il premio Nobel, Elie Wiesel. Nato in Romania era sopravvissuto all'Olocausto, aveva 87 anni.
Eliezer "Elie" Wiesel era nato il 30 settembre del 1928 in Romania a Sighet. A 15 anni era stato deportato insieme alla famiglia nel campo profughi di Auschwitz dove morirono la madre e la più piccola delle sue tre sorelle. Fu trasferito da un campo di concentramento all'altro e a Buchenwald perse il padre. Dopo la guerra si trasferì in Francia dove cominciò a collaborare con diversi giornali israeliani tra cui Yediot Ahronot. Autore di decine di saggi e novelle (scrisse 57 libri) e attivista dei diritti umani, Wiesel è conosciuto in tutto il mondo per la promozione dell'educazione e della memoria della Shoah. Il suo libro di memorie "Notte" basato sulla sua esperienza nel campo di sterminio di Auschwitz è uno dei racconti più importanti sull'Olocausto. Quando gli fu assegnato il Nobel nel 1986 fu definito "messaggero per l'umanità" e il suo lavoro per la causa della pace un potente messaggio di "pace, di espiazione e di dignità umana" alla stessa umanità.
"Elie Wiesel era una delle grandi voci morali dei nostri tempi e, per molti versi, la coscienza del mondo". Così lo ha ricordato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Dopo avere ricevuto la notizia della sua morte, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu lo ha subito omaggiato come un "raggio di luce e un esempio di umanità che crede nella bontà dell'uomo".
Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai.
(dal libro "La notte" di Elie Wiesel)
"Elie Wiesel era una delle grandi voci morali dei nostri tempi e, per molti versi, la coscienza del mondo". Così lo ha ricordato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Dopo avere ricevuto la notizia della sua morte, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu lo ha subito omaggiato come un "raggio di luce e un esempio di umanità che crede nella bontà dell'uomo".
Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai.
(dal libro "La notte" di Elie Wiesel)