Agente Cia affermò negli anni '50: "Hitler è in Sud America"
Nel documento consultabile sul sito internet della Central Intelligence Agency, scritto dieci anni dopo la morte del dittatore, il racconto di un agente segreto
Corre l'anno 1955, quando un agente della Cia, nome in codice Cimelody-3, scrive una missiva in cui spiega di essere stato "contattato da un amico fidato", che gli avrebbe raccontato di "aver saputo da un ex membro delle SS tedesche, in via confidenziale, che Adolf Hitler è vivo". Un'altra verità, di fatto non documentata, rispetto a ciò che racconta la storia sulla morte del dittatore nazista, avvenuta per suicidio il 30 aprile 1945, nel suo bunker di Berlino, prima di essere catturato dall'Armata rossa.
Rimasticando vecchie leggende già più volte smentite, stando al documento desecretato dalla Cia, Hitler, dopo la Seconda Guerra Mondiale, sarebbe fuggito in Sudamerica. Al primo punto del fascicolo l'agente Cimelody-3 ammette di "non essere nella posizione di dare una valutazione d'intelligence dell'informazione, che è stata trasmessa perché di possibile interesse". La foto, invece, scattata nel 1954 a Tunga, in Colombia, mostra l'uomo indicato come Hitler. Nella didascalia c'è scritto Adolf Schrittelmayor. Secondo la fonte, il Führer lasciò la Colombia per l'Argentina nel gennaio 1955.
Rimasticando vecchie leggende già più volte smentite, stando al documento desecretato dalla Cia, Hitler, dopo la Seconda Guerra Mondiale, sarebbe fuggito in Sudamerica. Al primo punto del fascicolo l'agente Cimelody-3 ammette di "non essere nella posizione di dare una valutazione d'intelligence dell'informazione, che è stata trasmessa perché di possibile interesse". La foto, invece, scattata nel 1954 a Tunga, in Colombia, mostra l'uomo indicato come Hitler. Nella didascalia c'è scritto Adolf Schrittelmayor. Secondo la fonte, il Führer lasciò la Colombia per l'Argentina nel gennaio 1955.