Afghani in quarantena ad Avezzano. Persi a Kabul, nella tendopoli si ritrovano fratello e sorella
Ci sono storie tristi e incontri emozionanti: ad Avezzano (L'Aquila), tra i 1.300 profughi ospitati, si sono ricongiunti fratello e sorella
La fuga dai talebani e dall'inferno di Kabul è il comun denominatore dei 1.300 profughi ospitati nel centro di assistenza sanitario di Avezzano. In cinquemila arrivati in Italia.
In Provincia dell'Aquila è in corso la quarantena e le operazioni, appena concluse, di vaccinazione anti Covid-19. La Asl ha somministrato 647 dosi di vaccino dall'apertura del campo di accoglienza. Molti afghani avevano già ricevuto una prima dose di vaccino russo Sputnik e sieri cinesi.
Nel campo del Fucino, a coordinare le operazioni di somministrazione, era presente il generale Saverio Pirro, braccio destro del commissario straordinario dell'emergenza Covid il generale Francesco Paolo Figliuolo. Da oggi partiranno le operazioni per sottoporre a tampone antigenico oltre 700 persone assistite nel centro. Entro venerdì, l'ultimo gruppo di collaboratori afghani lascerà il campo del capoluogo marsicano e sarà trasferito in diverse località, soprattutto fuori regione. Da lì potranno fare richiesta per avviare le procedure per la richiesta di asilo e per il riconoscimento dello status di rifugiati.
L'Aquila farà la sua parte ha assicurato il sindaco Pierluigi Biondi, che ha già annunciato la volontà del Comune di ospitare alcuni nuclei familiari. "Ho comunicato al prefetto dell'Aquila, che naturalmente sta coordinando tutte le attività d'accoglienza, la disponibilità del Comune a ospitare una o più famiglie dei collaboratori afghani che sono stati evacuati unitamente alle nostre rappresentanze lì sul territorio, a partire dalla donna che ha partorito qualche giorno fa a Sulmona".
E non mancano storie incredibilmente emozionanti, come il ricongiungimento di un fratello e una sorella che non sapevano di essere nello stesso hub di prima accoglienza essendo stati sistemati in due campi base diversi. I due si erano persi di vista in Afghanistan e non sapevano di essere stati assegnati ad Avezzano. "Grazie al nostro servizio che abbiamo assicurato in due info point - spiega il presidente della Cri regionale abruzzese, Gabriele Perfetti -, i due fratelli si sono ritrovati. Ora stiamo cercando di farli partire insieme e per la stessa destinazione, infatti erano stati programmate situazione diverse
non sapendo che fossero fratelli. Anche questa è stata una storia che ci ha fatto vivere emozioni molto positive".
In Provincia dell'Aquila è in corso la quarantena e le operazioni, appena concluse, di vaccinazione anti Covid-19. La Asl ha somministrato 647 dosi di vaccino dall'apertura del campo di accoglienza. Molti afghani avevano già ricevuto una prima dose di vaccino russo Sputnik e sieri cinesi.
Nel campo del Fucino, a coordinare le operazioni di somministrazione, era presente il generale Saverio Pirro, braccio destro del commissario straordinario dell'emergenza Covid il generale Francesco Paolo Figliuolo. Da oggi partiranno le operazioni per sottoporre a tampone antigenico oltre 700 persone assistite nel centro. Entro venerdì, l'ultimo gruppo di collaboratori afghani lascerà il campo del capoluogo marsicano e sarà trasferito in diverse località, soprattutto fuori regione. Da lì potranno fare richiesta per avviare le procedure per la richiesta di asilo e per il riconoscimento dello status di rifugiati.
L'Aquila farà la sua parte ha assicurato il sindaco Pierluigi Biondi, che ha già annunciato la volontà del Comune di ospitare alcuni nuclei familiari. "Ho comunicato al prefetto dell'Aquila, che naturalmente sta coordinando tutte le attività d'accoglienza, la disponibilità del Comune a ospitare una o più famiglie dei collaboratori afghani che sono stati evacuati unitamente alle nostre rappresentanze lì sul territorio, a partire dalla donna che ha partorito qualche giorno fa a Sulmona".
E non mancano storie incredibilmente emozionanti, come il ricongiungimento di un fratello e una sorella che non sapevano di essere nello stesso hub di prima accoglienza essendo stati sistemati in due campi base diversi. I due si erano persi di vista in Afghanistan e non sapevano di essere stati assegnati ad Avezzano. "Grazie al nostro servizio che abbiamo assicurato in due info point - spiega il presidente della Cri regionale abruzzese, Gabriele Perfetti -, i due fratelli si sono ritrovati. Ora stiamo cercando di farli partire insieme e per la stessa destinazione, infatti erano stati programmate situazione diverse
non sapendo che fossero fratelli. Anche questa è stata una storia che ci ha fatto vivere emozioni molto positive".