Afghanistan. Dentro il cinema di Kabul chiuso dai Talebani
Per decenni, lo storico cinema Ariana è stato un punto di riferimento in città. Il reportage fotografico di Associated Press
Per decenni, lo storico cinema Ariana di Kabul è stato un punto di riferimento in città. Qui gli afghani potevano andare a vedere i successi di Bollywood e i film d'azione americani. Ora le porte sono chiuse e la sala è vuota. Dopo aver preso il potere, tre mesi fa, i talebani hanno ordinato all'Ariana e ad altri cinema di chiudere. I quasi 20 impiegati del cinema, tutti uomini, si presentano ancora al lavoro, registrando le loro presenze nella speranza di ricevere lo stipendio. La direttrice dell'Ariana, invece, in quanto donna non è autorizzata a entrare nel suo cinema. L'Ariana, uno dei soli quattro cinema della capitale, aprì nel 1963. È la seconda sala più antica della capitale. La sua elegante architettura rispecchia lo spirito di modernizzazione che la monarchia allora al potere cercava di portare in una nazione profondamente tradizionalista. Come altri luoghi simbolo, il cinema fu distrutto durante la battaglia di Kabul (1992-96) e rimase chiuso dopo la prima salita al potere dei talebani nel 1996. Dopo la liberazione un gruppo di registi francesi raccolse 1 milione di dollari per aiutare la ricostruzione della sala. La principale attrazione dell'Ariana sono sempre stati i film indiani ma quando l'industria cinematografica nazionale si è un po' risollevata, l'Ariana ha proiettato anche i pochi film afgani prodotti. L'Ariana è di proprietà della città di Kabul e i suoi dipendenti sono dipendenti pubblici. Per ora, il personale del cinema rimarrà sul libro paga, anche se non è chiaro se i loro stipendi saranno pagati dalle nuove autorità. "Se un Paese non ha il cinema, allora non ha cultura", dice a Associated Press Rahmatullah Ezati, capo proiezionista dell'Ariana.