Agbogbloshie, l'inferno elettronico è ancora qui
Situata nel centro di Accra, la capitale del Ghana, Agbogbloshie è una delle baraccopoli più inquinate al mondo che da anni ospita una delle più grandi discariche elettroniche in Africa.
Centinaia sono gli uomini che ogni giorno si guadagnano da vivere smantellando, recuperando, pesando e rivendendo parti e metalli estratti da dispositivi rottamati e da rifiuti elettronici. I metalli pesanti e preziosi vengono estratti dai cavi dati alle fiamme e vengono poi rivenduti nei mercati di seconda mano. Intorno alla discarica è cresciuto un mercato grigio di portata internazionale: il rame e gli altri metalli recuperati in Ghana sono venduti a imprese di riciclaggio in Europa, Cina, India e Medio Oriente.
Il prezzo che questo territorio paga a questa industria informale del riciclaggio è altissimo: lo scarico e la lavorazione e lo scarico di questi rifiuti a Agbogbloshie sta creando gravi problemi ambientali. I rifiuti elettronici contengono sostanze chimiche tossiche come piombo, mercurio, arsenico e diossine che vengono rilasciate nel terreno con la combustione e vanno ad avvelenare le falde acquifere. Diversi studi ufficiali e indipendenti hanno confermato livelli di piombo decine di volte superiori a quelle tollerabili. L'inqunamento da piombo in particolare è il risultato della combustione del rivestimento plastico dai fili di rame. Anche il vetro utilizzato nei monitor dei computer contribuisce a rilasciare piombo nel terreno.
Agbogbloshie è il soprannome dato a un quartiere centrale di Accra, la capitale del Ghana situato sulla Laguna di Korle lungo il fiume Odaw. La laguna sta letteralmente asfissiando tanto bassi sono i livelli di ossigeno nelle sue acque sommerse da enormi quantità di rifiuti domestici e industriali. La discarica si trova accanto alla baraccopoli chiamata "Old fadama" che negli anni è diventata tristemente nota come luogo in cui tutti i rifiuti elettronici, ma anche le auto e ogni tipo di rottame raccolto in tutta la città veniva scaricato.
Le accuse di "dumping ambientale" rivolte da alcune ONG secondo cui ad Agbogbloshie sarebbe al centro di una rete di esportazione legale e illegale di rifiuti elettronici da parte delle nazioni industrializzate non sono mai state ufficialmente confermate.Secondo il Rapporto ONU "Where are WEEE in Africa" pubblicato nel 2012, la maggior parte dell'elettronica usata trovata nelle discariche delle metropoli africane non era composta da rottami importati dall'estero, ma proveniva da queste stesse città. Secondo le statistiche della Banca Mondiale, inoltre, in grandi città come Accra e Lagos la maggior parte delle famiglie possiede televisori e computer ormai da anni.
Rimane il disastro ambientale e sociale di Agbogbloshie dove abitano circa 40.000 ghanesi, la maggior parte dei quali sono migranti provenienti dalle zone rurali. A causa delle sue dure condizioni di vita e del crimine dilagante, la zona è anche soprannominata "Sodoma e Gomorra".