Agente col manganello contro la folla: "Don't visit Egypt", è il nuovo murale omaggio a Patrick Zaki
Nuova opera dell'artista Laika, realizzata nei pressi dell'ambasciata egiziana a Roma. Un invito a "evitare l'Egitto" e a mantenere alta l'attenzione sul caso Zaki
Un nuovo murale invoca libertà per Patrick Zaki, lo studente dell'Università di Bologna da quasi 500 giorni rinchiuso in un carcere di Tora, al Cairo, accusato dal regime egiziano di propaganda sovversiva su internet. Nell'opera dell'artista Laika, realizzata nei pressi dell'ambasciata egiziana a Roma, è ritratto un agente col manganello in mano contro la folla e la scritta "Don't visit Egypt" e l'hashtag #freePatrickZaki.
La detenzione di Zaki, oggi compie 30 anni, continua. L'udienza per la scarcerazione è rimandata di continuo, con conferme di custodia cautelare di 45 giorni. L'ultima risale allo scorso 2 giugno.
La detenzione di Zaki, oggi compie 30 anni, continua. L'udienza per la scarcerazione è rimandata di continuo, con conferme di custodia cautelare di 45 giorni. L'ultima risale allo scorso 2 giugno.
Oltre all'indignazione internazionale, anche l'arte manifesta. Non è la prima volta per Laika. Nella notte tra il 10 e l'11 febbraio a Roma in via Salaria, proprio davanti alla sede dell'Ambasciata d'Egitto, l'artista ha dedicato a Zaki e Giulio Regeni un murale: "Stavolta andrà tutto bene" con Regeni che cinge in un abbraccio Zaki. Probabilmente, il miglior augurio di compleanno.