Al Bano nella black list ucraina. L'artista non ci sta e minaccia: "Possibile ricorso alla Corte Ue"
Il ministero della Cultura ucraino ha inserito il cantante nella lista degli individui che considera una minaccia alla sicurezza nazionale. La lista nera è stilata in base alle richieste del Consiglio di Sicurezza e Difesa nazionale dell'Ucraina, dei servizi di sicurezza ucraini e del Consiglio della Tv e Radio nazionali
Al Bano risponde, o meglio contrattacca, dopo la scelta del ministero della Cultura di Kiev che l'ha inserito nella lista delle persone indesiderate in Ucraina e considerate una minaccia alla sicurezza nazionale. L'artista di Cellino San Marco, attraverso il suo avvocato Cristiano Magaletti, minaccia di ricorrere a Strasburgo dinanzi alla Corte europea dei diritti dell'uomo e invita il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, "a intervenire immediatamente per vie diplomatiche, tramite l'ambasciatore ucraino, per ottenere l'immediata cancellazione del nome del cantante dalla black list".
Al Bano intende altresì richiedere "un risarcimento all'Ucraina", somma che sarà eventualmente devoluta "in beneficenza ad un ente benefico ucraino". ''Non ci fermeremo - annuncia l'avvocato Magaletti - andremo sino a Strasburgo perché questo può diventare un pericoloso precedente. Al Bano è cittadino del mondo e amico di tutti, deve essere libero di andare in Ucraina; chiediamo al nostro governo di intervenire immediatamente perché hanno ingiustamente attaccato il simbolo della canzone italiana". Un appello anche ai media: "Questa vicenda non deve essere trattata con superficialità e ironia, ma va dibattuta con la rabbia di chi si trova a subire un'enorme ingiustizia".
Il precedente
Ad Al Bano è rimproverata la sua pubblica ammirazione per il presidente russo: nel 2017 è stato l'unico cantante straniero a esibirsi, alla presenza di Vladimir Putin, in occasione delle celebrazioni per i cento anni del Kgb.
Al Bano e Romina in concerto a Mosca
Al Bano intende altresì richiedere "un risarcimento all'Ucraina", somma che sarà eventualmente devoluta "in beneficenza ad un ente benefico ucraino". ''Non ci fermeremo - annuncia l'avvocato Magaletti - andremo sino a Strasburgo perché questo può diventare un pericoloso precedente. Al Bano è cittadino del mondo e amico di tutti, deve essere libero di andare in Ucraina; chiediamo al nostro governo di intervenire immediatamente perché hanno ingiustamente attaccato il simbolo della canzone italiana". Un appello anche ai media: "Questa vicenda non deve essere trattata con superficialità e ironia, ma va dibattuta con la rabbia di chi si trova a subire un'enorme ingiustizia".
Il precedente
Ad Al Bano è rimproverata la sua pubblica ammirazione per il presidente russo: nel 2017 è stato l'unico cantante straniero a esibirsi, alla presenza di Vladimir Putin, in occasione delle celebrazioni per i cento anni del Kgb.
Al Bano e Romina in concerto a Mosca