Al via la banca dati del DNA
Dopo 7 anni dalla approvazione, parte anche in Italia la banca nazionale del DNA, strumento essenziale per combattere terrorismo e criminalità organizzata
Per il momento sono 138 i kit inseriti nella banca nazionale del DNA nata formalmente nel 2009, ma diventata operativa in questi giorni, mancavano i decreti attuativi. A migliaia sono stati distribuiti nelle 206 carceri italiane, e serviranno ad acquisire il materiale genetico in caso di arresto in flagranza di reato o persone fermate perché indiziate di crimini violenti: serviranno ad identificare o escludere i sospettati, grazie all'esame del DNA.
Al carcere di regina Coeli di Roma il primo prelievo, e finalmente, dicono i sindacati della polizia penitenziaria, ci mettiamo al passo con altri paesi europei, dalla Francia alla Germania alla Spagna, che si sono avviati più di 10 anni fa: siamo gli ultimi, assieme a Grecia ed Irlana. Uno strumento essenziale, la banca dati nazioanle del DNA, Perché questi dati saranno condivisi, rispettando le regole della privacy, con altri Paesi per contrastare il terrorismo ma anche la criminalità organizzata che non conosce confini.
Al carcere di regina Coeli di Roma il primo prelievo, e finalmente, dicono i sindacati della polizia penitenziaria, ci mettiamo al passo con altri paesi europei, dalla Francia alla Germania alla Spagna, che si sono avviati più di 10 anni fa: siamo gli ultimi, assieme a Grecia ed Irlana. Uno strumento essenziale, la banca dati nazioanle del DNA, Perché questi dati saranno condivisi, rispettando le regole della privacy, con altri Paesi per contrastare il terrorismo ma anche la criminalità organizzata che non conosce confini.