Alain Delon compie 80 anni. Figlio del piccolo proprietario di un cinema di provincia e di una farmacista, viene abbandonato dai genitori divorziati ad appena quattro anni. Dato in affidamento, cresce ribelle, costantemente punito a scuola, insofferente della disciplina e della nuova famiglia della madre in cui non si riesce a ambientare. A 17 anni si arruola in marina e finisce a Saigon, con una ferma prolungata a cinque anni perché quasi la metà la trascorre in cella di rigore. Finalmente congedato nel 1956 si trasferisce a Parigi facendo mille mestieri. Lo salva dalle cattive compagnie la passione per la giovane attrice Brigitte Auber e l'incontro occasionale con Jean-Claude Brialy che, colpito dalla sua bellezza, lo invita al Festival di Cannes e lo incoraggia a tentare la carriera del cinema. Viene scelto per Godot di Yves Allegret che lo propone poi a suo fratello Marc per "Fatti bella e taci". E' il 1958 e su quel set il giovane attore incontra Mylène Demongeot (l'eterna rivale di Brigitte Bardot nello star system degli anni '50) e il suo amico ed eterno rivale, Jean-Paul Belmondo.
Nel 1960 interpreta il giovane Tom Ripley in "Delitto in pieno sole" dal romanzo di Patricia Highsmith. Sul set Delon ritrova Romy Schneider, conosciuta due anni prima sul set di "L'amante pura". Molti anni più tardi dirà che l'unico rimpianto della sua vita è forse quello di non averla sposata. Insieme i due conquistano in breve tempo Parigi, la Francia, il cinema, la notorietà. Tornato a Roma Delon viene diretto da Visconti in "Rocco e i suoi fratelli", poi recita in L'eclisse di Antonioni con Monica Vitti. Il trionfo arriva con Il Gattopardo, Palma d'oro a Cannes nel 1963. Seguono gli anni dei noir e dei polizieschi che saranno un po' il suo marchio di fabbrica: la lista dei suoi film (e successi) è
impressionante: basti pensare al sodalizio con Jean-Pierre Melville (da "Frank Costello" a "I senza nome"), alla rivalità spettacolare con Belmondo ("Borsalino"), alla sequela infinita di capolavori di genere diretti da Jacques Deray, tra cui spicca nel 1969, il nuovo incontro artistico con Romy Schneider in "La piscina". In tutto 95 film come attore, 30 da produttore, 3 come regista. Indimenticabili anche "La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini (1972), "Mr. Klein" di Joseph Losey (1976), "Un amore di Swann" di Volker Schlondorff (1984), "Nouvelle Vague" di Jean-Luc Godard (1990). L'ultima volta al cinema, con un guizzo autoironico, è stato un beffardo Giulio Cesare in "Asterix alle Olimpiadi".
Altrettanto movimentata è stata la sua vita privata tra amori folli (Nathalie Delon, Jill Fouquet, Romy Schneider, Nico, Dalida, Mireille Darc, Rosalie Van Breemen), figli (otto più uno mai riconosciuto), passioni pericolose (i cavalli, la boxe, il gioco), diventata sempre più malinconica con l'incedere degli anni.