A Gerusalemme l'ambasciata Usa della discordia: 800 invitati e Donald Trump dà forfait
La delegazione presidenziale, che sarà presente all'inaugurazione della nuova sede dell'ambasciata Usa a Gerusalemme, sarà guidata dal vicesegretario di Stato, John Sullivan, il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, Ivanka Trump e Jared Kushner, figlia e genero del presidente
Con un comunicato stampa, la Casa Bianca ha annunciato la delegazione statunitense di 250 persone, tra cui una quarantina di politici, che parteciperanno all'inaugurazione della nuova sede dell'ambasciata americana a Gerusalemme prevista per il 14 maggio. Tra i presenti ci saranno Ivanka e Jared Kushner, rispettivamente figlia e genero nonché stretti collaboratori del presidente. Dopo il forfait di Trump si passa alla conta degli 800 invitati, tra cui non ci sarebbe alcun diplomatico straniero. Lo rivela il Times of Israel, citando una fonte dell'ambasciata statunitense.
"Abbiamo invitato circa 800 ospiti - ha spiegato la fonte - fra loro vi sono leader religiosi ed economici, giornalisti, accademici e rappresentanti del governo degli Stati Uniti. Abbiamo anche invitato rappresentanti del governo e leader politici israeliani". "Dato che il focus è sui rapporti Usa-Israele, non abbiamo esteso l'invito al corpo diplomatico", ha aggiunto. La precisazione, sembra essere arrivata, dopo che il negoziatore palestinese Saeb Erekat ha esortato tutti i dignitari stranieri a boicottare l'inaugurazione.
Oltre agli Stati Uniti solo il Guatemala ha deciso di riconoscere Gerusalemme come capitale d'Israele ed è quindi difficile immaginare che rappresentanti di altri paesi avrebbero preso parte alla cerimonia di inaugurazione. Alla viglia dell'apertuta della sede della discordia, il ministero degli Esteri israeliano organizzerà un importante evento per celebrare l'apertura delle ambasciate americana e guatemalteca alla quale sono stati invitati tutti gli ambasciatori accreditati, ma per ora nessuno ha risposto all'invito, almeno tando alla fonte citata dal Times of Israel.
"Abbiamo invitato circa 800 ospiti - ha spiegato la fonte - fra loro vi sono leader religiosi ed economici, giornalisti, accademici e rappresentanti del governo degli Stati Uniti. Abbiamo anche invitato rappresentanti del governo e leader politici israeliani". "Dato che il focus è sui rapporti Usa-Israele, non abbiamo esteso l'invito al corpo diplomatico", ha aggiunto. La precisazione, sembra essere arrivata, dopo che il negoziatore palestinese Saeb Erekat ha esortato tutti i dignitari stranieri a boicottare l'inaugurazione.
Oltre agli Stati Uniti solo il Guatemala ha deciso di riconoscere Gerusalemme come capitale d'Israele ed è quindi difficile immaginare che rappresentanti di altri paesi avrebbero preso parte alla cerimonia di inaugurazione. Alla viglia dell'apertuta della sede della discordia, il ministero degli Esteri israeliano organizzerà un importante evento per celebrare l'apertura delle ambasciate americana e guatemalteca alla quale sono stati invitati tutti gli ambasciatori accreditati, ma per ora nessuno ha risposto all'invito, almeno tando alla fonte citata dal Times of Israel.
La metro al muro del pianto che porta il nome di Donald
Il nome del presidente americano potrebbe restare impresso 'per sempre' nella futura stazione metropolitana che dovrebbe nascere in prossimità del Muro del Pianto a Gerusalemme. Tre chilometri di ferrovia che passerebbe sotto la città vecchia e culminerebbe in un approdo in cui sarà ben visibile il nome 'Donald Trump': un chiaro segno di gratitudine per la decisione del presidente Usa di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Continua la lettura