America Latina. Prime vaccinazioni in Messico, Cile e Costa Rica
La campagna di vaccinazioni nei tre paesi è iniziata il giorno della vigilia di Natale. A partire dalla prossima settimana l'Argentina inizierà la somministrazione del vaccino russo Sputnik V
Al via le vaccinazioni contro il coronavirus in America Latina. Un'infermiera di un reparto di terapia intensiva a Città del Messico, Maria Irene Ramirez, è stata la prima persona a ricevere l'iniezione, con il vaccino Pfizer-Biontech.
Il Messico ha avviato infatti giovedì la campagna di vaccinazione, con le sue prime 3mila dosi del vaccino Pfizer-BioNTech. "È il miglior regalo che potessi ricevere nel 2020", ha dichiarato l'infermiera, 59 anni.
Dopo Ramirez, anche altri medici e infermieri sono stati vaccinati, in città come Toluca e Queretaro. In Messico gli 1,4 milioni di lavoratori del settore sanitario saranno i primi a essere vaccinati; seguiranno anziani e insegnanti.
Poco dopo il Messico, sempre giovedì, la campagna di vaccinazione è cominciata anche in Cile e Costa Rica. L'Argentina, invece, dovrebbe diventare la prossima settimana il primo Paese dell'America Latina a somministrare il vaccino russo, lo Sputnik V.
Nel primo carico di dosi ricevuto mercoledì, il Messico ha ottenuto solo 3mila dosi del rimedio di Pfizer, ma il ministro degli Esteri Marcelo Ebrard ha assicurato che circa 53mila altre dosi arriveranno entro martedì, 1,4 milioni di dosi a gennaio, per arrivare a un totale di 11,75 milioni di dosi entro metà anno.
In Cile, dove la campagna di vaccinazione è cominciata pure giovedì, la prima persona a essere vaccinata, sempre con il rimedio Pfizer, è stata un'infermiera 42enne, Zulema Riquelme, sotto gli occhi del presidente cileno Sebastian Pinera. "Sono calma, felice", ha detto Riquelme a Pinera. Il Cile ha fatto sapere di avere ricevuto 10mila dosi del vaccino Pfizer e ha un accordo per un totale di 10 milioni di dosi. I primi a essere vaccinati saranno personale sanitario e anziani.
In Costa Rica, terzo Paese della regione ad avviare l'uso del vaccino Pfizer, la prima dose è stata iniettata a una donna di 91 anni, Elizabeth Castillo. "Questo momento rappresenta per il Paese l'inizio della strada per porre fine alla pandemia di coronavirus", ha dichiarato il presidente del Costa Rica, Carlos Alvarado.
L'Argentina, che ha avuto problemi a ottenere il vaccino Pfizer, ha ricevuto un volo con 300mila dosi del vaccino russo Sputnik V. A partire dalla prossima settimana sarà il primo Paese dell'America Latina a gestire il vaccino russo, che però non verrà somministrato a persone over 60, per mancanza di dati di test. Il ministro della Salute argentino, Gines Gonzalez Garcia, ha garantito sulla sicurezza del vaccino russo e ha precisato che sarà possibile usarlo su persone di 60 anni o più grandi quando le autorità russe lo certificheranno. Entro gennaio, ha precisato, dovrebbero arrivare altri 5 milioni di dosi.
L'America Latina è stata fra le regioni del mondo più colpite dalla pandemia. In Messico finora sono stati registrati 1,35 milioni di casi confermati da test e 120.311 decessi, il quarto bilancio di vittime più alto al mondo. Secondo le stime, però, il dato reale è più alto e le vittime sarebbero circa 180mila. In Argentina sono stati registrati 1,5 milioni di casi e oltre 42mila morti, mentre in Cile sono stati registrati 590mila casi e 16mila decessi.
Il Messico ha avviato infatti giovedì la campagna di vaccinazione, con le sue prime 3mila dosi del vaccino Pfizer-BioNTech. "È il miglior regalo che potessi ricevere nel 2020", ha dichiarato l'infermiera, 59 anni.
Dopo Ramirez, anche altri medici e infermieri sono stati vaccinati, in città come Toluca e Queretaro. In Messico gli 1,4 milioni di lavoratori del settore sanitario saranno i primi a essere vaccinati; seguiranno anziani e insegnanti.
Poco dopo il Messico, sempre giovedì, la campagna di vaccinazione è cominciata anche in Cile e Costa Rica. L'Argentina, invece, dovrebbe diventare la prossima settimana il primo Paese dell'America Latina a somministrare il vaccino russo, lo Sputnik V.
Nel primo carico di dosi ricevuto mercoledì, il Messico ha ottenuto solo 3mila dosi del rimedio di Pfizer, ma il ministro degli Esteri Marcelo Ebrard ha assicurato che circa 53mila altre dosi arriveranno entro martedì, 1,4 milioni di dosi a gennaio, per arrivare a un totale di 11,75 milioni di dosi entro metà anno.
In Cile, dove la campagna di vaccinazione è cominciata pure giovedì, la prima persona a essere vaccinata, sempre con il rimedio Pfizer, è stata un'infermiera 42enne, Zulema Riquelme, sotto gli occhi del presidente cileno Sebastian Pinera. "Sono calma, felice", ha detto Riquelme a Pinera. Il Cile ha fatto sapere di avere ricevuto 10mila dosi del vaccino Pfizer e ha un accordo per un totale di 10 milioni di dosi. I primi a essere vaccinati saranno personale sanitario e anziani.
In Costa Rica, terzo Paese della regione ad avviare l'uso del vaccino Pfizer, la prima dose è stata iniettata a una donna di 91 anni, Elizabeth Castillo. "Questo momento rappresenta per il Paese l'inizio della strada per porre fine alla pandemia di coronavirus", ha dichiarato il presidente del Costa Rica, Carlos Alvarado.
L'Argentina, che ha avuto problemi a ottenere il vaccino Pfizer, ha ricevuto un volo con 300mila dosi del vaccino russo Sputnik V. A partire dalla prossima settimana sarà il primo Paese dell'America Latina a gestire il vaccino russo, che però non verrà somministrato a persone over 60, per mancanza di dati di test. Il ministro della Salute argentino, Gines Gonzalez Garcia, ha garantito sulla sicurezza del vaccino russo e ha precisato che sarà possibile usarlo su persone di 60 anni o più grandi quando le autorità russe lo certificheranno. Entro gennaio, ha precisato, dovrebbero arrivare altri 5 milioni di dosi.
L'America Latina è stata fra le regioni del mondo più colpite dalla pandemia. In Messico finora sono stati registrati 1,35 milioni di casi confermati da test e 120.311 decessi, il quarto bilancio di vittime più alto al mondo. Secondo le stime, però, il dato reale è più alto e le vittime sarebbero circa 180mila. In Argentina sono stati registrati 1,5 milioni di casi e oltre 42mila morti, mentre in Cile sono stati registrati 590mila casi e 16mila decessi.