America anno zero: i 20 anni dopo l'11 settembre nel fotoracconto di Associated Press
Sulle ceneri dell'11 settembre un nuovo mondo sembrava prendere forma
All'alba del 12 settembre, tra le macerie e la cenere ancora fumante di Ground Zero dopo l'attacco alle Torri Gemelle, un nuovo mondo sembrava prendere forma: in Iran, i canti di "morte all'America" lasciarono per un momento il posto a veglie a lume di candela per piangere le vittime americane; Vladimir Putin intervenne con un aiuto sostanziale mentre gli Stati Uniti si preparavano ad entrare in guerra in una regione che per anni era stata sotto l'influenza sovietica e russa; Gheddafi, il dittatore libico sostenitore di gruppi terroristici, parlò del "dovere umano" di stare accanto agli americani dopo "questi orribili e terrificanti eventi, destinati a risvegliare la coscienza umana"; nessun Paese rilevante sulla scena politica mondiale si schierò apertamente con i terroristi e il dolore dell'America sembrava poter unire il mondo post-Guerra Fredda.
Le speranze sono andate in gran parte deluse, la fiducia nella leadership mondiale dell'America è diminuita e le divisioni interne ideologiche e razziali si sono acuite. La percezione di un ritiro degli Stati Uniti ha permesso a Russia e Cina di guadagnare influenza nelle regioni. L'idea che l'11 settembre avrebbe creato una duratura unità di interessi per combattere il terrorismo è risultata effimera. A livello globale, le forze guidate dagli Stati Uniti hanno indebolito al-Qaida e l'invasione dell'Iraq ha liberato il mondo da un dittatore come Saddam, ma il suo rovesciamento è stato seguito dal caos che nessuna amministrazione Usa è riuscita finora a governare.
Invece di un nuovo ordine mondiale, l'11 settembre ha alimentato 20 anni di estenuanti conflitti - dall'Afghanistan all'Iraq fino al ritorno dei talebani al potere a Kabul. Guerre che, nel passaggio del testimone tra al-Qaida e Stato Islamico - non sono riuscite a sradicare il terrorismo transnazionale e non hanno, se non i rari casi, rafforzato diritti umani e democrazia. Negli Stati Uniti il rancore si è spesso tradotto in islamofobia e il patriottismo ha preso la forma di una contrapposizione che ha esacerbato le divisioni interne dal grido "O sei con noi, o sei con i terroristi" di George W Bush al muro contro muro durante l'amministrazione Trump; la richiesta di sicurezza in nome della difesa comune ha fatto aumentare dispositivi e agenzie di sorveglianza e fatto crescere il budget militare a discapito delle libertà individuali e della privacy.