L'America in piazza per Breonna Taylor. Due agenti feriti a Louisville, lacrimogeni ad Atlanta
A scatenare la rabbia è stata la decisione del Gran Giurì di Louisville che non ha previsto alcuna condanna per i poliziotti coinvolti nella morte della giovane afroamericana
L'America scende nuovamente in piazza per Breonna Taylor, l'afroamericana uccisa dalla polizia. Da New York a Washington, da Seattle a Columbus in Ohio, migliaia di persone manifestano contro la decisione del Gran giurì, che non ha incriminato Jonathan Mattingly e Myles Cosgrove, due dei tre agenti coinvolti nel caso. Il terzo, l'agente Hankison, è stato accusato di condotta negligente per aver sparato alla cieca 10 colpi d'arma da fuoco nell'appartamento durante l'irruzione antidroga, ma non gli è stato imputato l'omicidio della ragazza.
Nell'annunciare la decisione del Grand Giurì, il procuratore generale del Kentucky, Daniel Cameron, ha ammesso che molte persone non sarebbero state soddisfatte dal risultato e ha spiegato che Mattingly e l'agente Myles Cosgrove - colui che ha sparato il colpo che ha ucciso la ragazza - "secondo la legge del Kentucky erano giustificati all'uso della forza per proteggersi e che per questo non sono perseguibili". Brett Hankison invece è stato incriminato per aver sparato in direzione di un appartamento nelle vicinanze mettendo a rischio la vita di altre persone.
La decisione, in ogni caso, lascia l'amaro in bocca a molti: dopo 100 giorni di proteste, in cui Breonna Taylor è divenuta il volto delle proteste di Black Lives Matter, vedere i poliziotti "giustificati" per uso della forza alimenta le polemiche e la rabbia quando mancano alle elezioni poco più di 40 giorni.
Il repubblicano Cameron, primo afroamericano a diventare procuratore nello Stato del Kentucky, ha ammonito i manifestanti: "La giustizia della folla non è giustizia. La giustizia ricercata con la violenza non è giustizia. Diventa solo vendetta", ha detto. Parole che sono molto piaciute a Trump che lo ha definito "una star" considerando che la giustizia "non è facile". Il candidato democratico Joe Biden ha esortato i manifestanti a "non macchiare" con violente proteste l'eredità di Breonna Taylor precisando: "Anche in mezzo al profondo dolore e rabbia che la decisione odierna ha generato, la violenza non è mai e non potrà mai essere la risposta. Chi ne è responsabile deve essere chiamato a risponderne".
Le proteste
Dopo la sentenza, due agenti di polizia sono stati feriti a colpi di arma da fuoco a Louisville, dove era già stato imposto il coprifuoco per tre giorni. Il capo della polizia ad interim, Robert Schroeder, ha detto che un sospetto è in custodia, ma non ha fornito altri dettagli. Ha poi aggiunto che entrambi gli agenti dovrebbero riprendersi e che uno è stato sottoposto a intervento chirurgico. Secondo un giornalista dell'Associated Press, i manifestanti hanno cercato di evitare i blocchi della polizia, che presidia la zona, poi agenti in tenuta antisommossa e veicoli militari hanno bloccato le strade.
A Washington i manifestanti sono partiti dal Dipartimento di Giustizia e sono diretti verso la Casa Bianca. A New York si sono radunati al Barclay Center di Brooklyn per poi dirigersi verso Manhattan, sorvolata da diversi elicotteri nel tentativo di garantire proteste pacifiche.
Ad Atlanta, in Georgia, la polizia ha utilizzato gas lacrimogeni sui manifestanti. La portavoce Franka Young ha dichiarato che i gas sono stati sparati dopo che "alcuni indisciplinati" hanno tentato di salire su un veicolo Swat. "Hanno ricevuto l'ordine di scendere dal veicolo e, quando hanno ignorato gli ordini, il team Swat è stato costretto a utilizzare poco gas per scoraggiarli", ha detto. Alcuni manifestanti sono stati arrestati dopo che hanno rifiutato di allontanarsi e camminare sui marciapiede, ha detto Young. Non è chiaro quante persone siano state arrestate.
Nel centro di Portland, Oregon, teatro di mesi di manifestazioni contro la brutalità della polizia, diverse centinaia di persone hanno tenuto una manifestazione sotto la pioggia scandendo lo slogan "Whose life mattered? Breonna Taylor!" ("Di chi contava la vita? Breonna Taylor!"). Diverse donne nere si sono rivolte alla folla e hanno incoraggiato le persone a votare e continuare a premere per il cambiamento.
"Un giorno triste per l'America"
"E' un giorno triste per l'America e per la giustizia. Nessuno è stato davvero incriminato per l'uccisione di Breonna Taylor e la sua famiglia merita di più". Scrive su Twitter Martin Luther King III, il figlio maggiore di Martin Luther King. "Anche per questo le elezioni sono importanti", prosegue, senza dimenticare "Black Lives Matter". "Niente giustizia, niente pace - incalza - Chiediamo giustizia per Breonna Taylor". E poi ancora, dopo i passati appelli a votare per "difendere le libertà": "A novembre dobbiamo votare in massa, con numeri record. Alle urne dobbiamo chiedere il cambiamento".
Nell'annunciare la decisione del Grand Giurì, il procuratore generale del Kentucky, Daniel Cameron, ha ammesso che molte persone non sarebbero state soddisfatte dal risultato e ha spiegato che Mattingly e l'agente Myles Cosgrove - colui che ha sparato il colpo che ha ucciso la ragazza - "secondo la legge del Kentucky erano giustificati all'uso della forza per proteggersi e che per questo non sono perseguibili". Brett Hankison invece è stato incriminato per aver sparato in direzione di un appartamento nelle vicinanze mettendo a rischio la vita di altre persone.
La decisione, in ogni caso, lascia l'amaro in bocca a molti: dopo 100 giorni di proteste, in cui Breonna Taylor è divenuta il volto delle proteste di Black Lives Matter, vedere i poliziotti "giustificati" per uso della forza alimenta le polemiche e la rabbia quando mancano alle elezioni poco più di 40 giorni.
Il repubblicano Cameron, primo afroamericano a diventare procuratore nello Stato del Kentucky, ha ammonito i manifestanti: "La giustizia della folla non è giustizia. La giustizia ricercata con la violenza non è giustizia. Diventa solo vendetta", ha detto. Parole che sono molto piaciute a Trump che lo ha definito "una star" considerando che la giustizia "non è facile". Il candidato democratico Joe Biden ha esortato i manifestanti a "non macchiare" con violente proteste l'eredità di Breonna Taylor precisando: "Anche in mezzo al profondo dolore e rabbia che la decisione odierna ha generato, la violenza non è mai e non potrà mai essere la risposta. Chi ne è responsabile deve essere chiamato a risponderne".
Le proteste
Dopo la sentenza, due agenti di polizia sono stati feriti a colpi di arma da fuoco a Louisville, dove era già stato imposto il coprifuoco per tre giorni. Il capo della polizia ad interim, Robert Schroeder, ha detto che un sospetto è in custodia, ma non ha fornito altri dettagli. Ha poi aggiunto che entrambi gli agenti dovrebbero riprendersi e che uno è stato sottoposto a intervento chirurgico. Secondo un giornalista dell'Associated Press, i manifestanti hanno cercato di evitare i blocchi della polizia, che presidia la zona, poi agenti in tenuta antisommossa e veicoli militari hanno bloccato le strade.
A Washington i manifestanti sono partiti dal Dipartimento di Giustizia e sono diretti verso la Casa Bianca. A New York si sono radunati al Barclay Center di Brooklyn per poi dirigersi verso Manhattan, sorvolata da diversi elicotteri nel tentativo di garantire proteste pacifiche.
Ad Atlanta, in Georgia, la polizia ha utilizzato gas lacrimogeni sui manifestanti. La portavoce Franka Young ha dichiarato che i gas sono stati sparati dopo che "alcuni indisciplinati" hanno tentato di salire su un veicolo Swat. "Hanno ricevuto l'ordine di scendere dal veicolo e, quando hanno ignorato gli ordini, il team Swat è stato costretto a utilizzare poco gas per scoraggiarli", ha detto. Alcuni manifestanti sono stati arrestati dopo che hanno rifiutato di allontanarsi e camminare sui marciapiede, ha detto Young. Non è chiaro quante persone siano state arrestate.
Nel centro di Portland, Oregon, teatro di mesi di manifestazioni contro la brutalità della polizia, diverse centinaia di persone hanno tenuto una manifestazione sotto la pioggia scandendo lo slogan "Whose life mattered? Breonna Taylor!" ("Di chi contava la vita? Breonna Taylor!"). Diverse donne nere si sono rivolte alla folla e hanno incoraggiato le persone a votare e continuare a premere per il cambiamento.
"Un giorno triste per l'America"
"E' un giorno triste per l'America e per la giustizia. Nessuno è stato davvero incriminato per l'uccisione di Breonna Taylor e la sua famiglia merita di più". Scrive su Twitter Martin Luther King III, il figlio maggiore di Martin Luther King. "Anche per questo le elezioni sono importanti", prosegue, senza dimenticare "Black Lives Matter". "Niente giustizia, niente pace - incalza - Chiediamo giustizia per Breonna Taylor". E poi ancora, dopo i passati appelli a votare per "difendere le libertà": "A novembre dobbiamo votare in massa, con numeri record. Alle urne dobbiamo chiedere il cambiamento".