Grecia, ad Amyntaio collassa la miniera, evacuato il paese
200 milioni di euro di danni e la compagnia elettrica a rischio fallimento
Queste immagini scattate da un drone mostrano l'impressionante fronte della frana avvenuta sabato scorso sul monte Amyntaio nel nord della Grecia. 80 milioni di metri cubi di terra hanno sepolto una riserva di 25 milioni di tonnellate di lignite. La frana infatti è il risultato del collasso di una miniera di proprietà della Public Power Corporation. I 182 residenti di Anargyroi, un piccolo paese sulle pendici del monte a circa 540 km da Atene, sono stati evecuati in modo permanente. Il villaggio infatti verrà completamente demolito e ricostruito altrove. La società cifra in circa 200 milioni di euro il danno complessivo del disastro.
"Alcune case sono state spaccate a metà," racconta Giorgos Pinopoulos, vice sindaco di Anargyroi. Sei anni fa il governo aveva lanciato l'allarme avvisando che la miniera rappresentava un pericolo per il piccolo villaggio e aveva approvato una legge che consentiva la ricollovazione della popolazione in una nuova area appositamente espropriata. I costi dell'operazione dovevano essere divisi tra lo Stato e la PPC, comunque di proprietà pubblica.
Da allora però nulla era stato fatto per risolvere la situazione con il governo che lamentava la mancanza di fondi a causa della crisi economica che si è abbattuta sul paese dopo il 2008 e i relativi tagli al bilancio.