Ancora scontri a Bologna tra universitari e forze dell'ordine
Ancora disordini a Bologna dopo le proteste degli studenti universitari contro la decisione del rettore di installare tornelli per regolamentare l'ingresso alla facoltà di Lettere.
Dopo gli scontri di ieri a Bologna, una nuova manifestazione è stata organizzata in Piazza Verdi, cuore della zona universitaria. Alcune centinaia di manifestanti, esponenti dell'estrema destra e del Collettivo universitario autonomo (Cua) hanno fatto partire un corteo, guidato da uno striscione con scritto '36 libero. Ubertini e Coccia fuori da Bologna'. Il riferimento è al 36 di via Zamboni, sede della biblioteca di Lettere ieri occupata, sgomberata e teatro di scontri, al Rettore e al Questore di Bologna.
Durante la carica della polizia sono stati fermati due ragazzi. I manifestanti tentavano di sfondare il cordone delle forze di polizia davanti al rettorato in via Zamboni. Lo striscione è stato utilizzato come scudo. I manifestanti hanno esploso anche dei petardi e lanciato bottiglie vuote.
Creato un gruppo di dissociazione
Si chiama 'Dissociazione dall'operato del Collettivo Universitario Autonomo, Bologna' ed il titolo di una petizione lanciata sulla piattaforma change.org' dagli "studenti che non condividono le azioni del Collettivo, in segno di critica e di protesta, alla luce di quanto accaduto di recente in Via Zamboni 36, per questo ed altri atti vandalici perpetrati dal Cua a danno dell'Università". La petizione che si riferisce all'azione di protesta dei collettivi contro i tornelli e all'occupazione della biblioteca di Lettere, ha già superato le 4.000 firme in meno di 24 ore. "Supportiamo le istituzioni dell'Ateneo e attendiamo che vengano presi dei provvedimenti nei confronti dei responsabili dei danni ai quali l'Università ha assistito" si spiega nel testo della petizione lanciata da uno studente.
Durante la carica della polizia sono stati fermati due ragazzi. I manifestanti tentavano di sfondare il cordone delle forze di polizia davanti al rettorato in via Zamboni. Lo striscione è stato utilizzato come scudo. I manifestanti hanno esploso anche dei petardi e lanciato bottiglie vuote.
Creato un gruppo di dissociazione
Si chiama 'Dissociazione dall'operato del Collettivo Universitario Autonomo, Bologna' ed il titolo di una petizione lanciata sulla piattaforma change.org' dagli "studenti che non condividono le azioni del Collettivo, in segno di critica e di protesta, alla luce di quanto accaduto di recente in Via Zamboni 36, per questo ed altri atti vandalici perpetrati dal Cua a danno dell'Università". La petizione che si riferisce all'azione di protesta dei collettivi contro i tornelli e all'occupazione della biblioteca di Lettere, ha già superato le 4.000 firme in meno di 24 ore. "Supportiamo le istituzioni dell'Ateneo e attendiamo che vengano presi dei provvedimenti nei confronti dei responsabili dei danni ai quali l'Università ha assistito" si spiega nel testo della petizione lanciata da uno studente.