Armi da fuoco a Hollywood: la storia degli incidenti sul set
Dalle sparatorie del cinema delle origini a "The Crow", una lunga scia di tragedie e incidenti
Tragedie come quella accaduta sul set del western 'Rust' in cui Alec Baldwin, ignaro che la pistola fosse stata caricata con proiettili veri, ha sparato uccidendo Halyna Hutchins, direttrice della fotografia del film e ferendo gravemente il regista Joel Souza, sono rare nella storia del cinema. Tuttavia non si tratta certo di un episodio isolato. Torna subito alla mente la morte nel 1993 di Brandon Lee, 28 anni, figlio del mito delle arti marziali Bruce Lee, morto durante le riprese de "Il Corvo" dopo essere stato accidentalmente colpito da una pistola che avrebbe dovuto sparare a salve ma che conteneva ancora un vero proiettile.
Vere armi da fuoco sono usate di frequente nelle riprese cinematografiche e per quanto caricate a salve possono essere comunque pericolose se non letali. Un drammatico esempio è quanto accadde nel 1984 sul set del telefilm "Cover Up". Durante una pausa delle riprese, l'attore Jon-Erik Hexum mimando il gioco della roulette russa si sparò alla tempia con una .44 Magnum. La pistola era caricata a salve ma il colpo gli fratturò il cranio causando una fatale emorragia cerebrale.
La storia di Hollywood è costellata, fin dagli albori, di incidenti con le armi da fuoco. La prima vittima di cui si ha notizia risale al 1915 e fu una comparsa del film muto "The Captive" di Cecil B. DeMille. Durante una ripresa in cui i soldati dovevano sfondare una porta, le comparse spararono usando munizioni vere per dare alla scena più realismo. Il regista ordinò poi di ricaricare con cartucce a salve per girare la scena successiva in cui la porta veniva sfondata. Una delle comparse però lasciò inavvertitamente un vero proiettile nel suo fucile che al momento dello sparo colpì alla testa un'altra comparsa, Charles Chandler, uccidendolo all'istante.
Non tutti gli incidenti di questo tipo hanno avuto per fortuna un epilogo analogo.
Nello stesso anno sul set de "La fanciulla del West" sempre del grande regista americano, uno dei maestri del cinema delle origini, l'attore House Peters Sr. subì gravi ustioni al viso e alle mani per l'esplosione di una pistola di scena al momento dello sparo. I set di Cecil B. DeMille hanno continuato a essere luoghi piuttosto pericolosi: nel 1947, durante le riprese del film d'avventura "Gli Invincibili" con Gary Cooper, nove comparse subirono ustioni, tra cui un uomo che ebbe i capelli parzialmente bruciati per l'uso di vere palle di fuoco e frecce infuocate in una delle scene di battaglia.
Nel 1919, sul set di uno spot pubblicitario girato durante le riprese de "Il castello incantato" l'attore comico e stuntman Harold Lloyd perse il pollice e l'indice della mano destra quando raccolse quella che pensava fosse una bomba di scena con la miccia accesa, rendendosi conto troppo tardi che si trattava di una bomba vera. Per il resto della sua carriera, Lloyd nascose le dita mancanti con un guanto protesico.
Nel 1926 durante le riprese di uno dei capolavori del grande Buster Keaton, "Come vinsi la guerra", ci furono diversi incidenti. Alcuni soldati della guardia nazionale, impiegati come comparse per le scene di battaglia nel film ambientato durante la guerra di secessione, furono feriti a causa del malfunzionamento dei moschetti o dalle esplosioni. Buster Keaton stesso perse i sensi per un colpo di cannone esploso troppo vicino. L'aiuto regista Harry Barnes infine fu accidentalmente colpito in volto da una carica a salve.
Venendo a tempi più recenti.
Nel 1983 la produzione di "Scarface", il remake di Brian De Palma della pellicola di Howard Hawks del 1932, fu bloccata per due settimane dopo che il protagonista Al Pacino si era bruciato accidentalmente la mano con la canna arroventata di un'arma che aveva sparato. Sul set di "Trappla di cristallo - Die Hard" (1988) Bruce Willis perse quasi completamente l'udito dell'orecchio sinistro dopo aver sparato una pistola caricata a salve sotto un tavolo. E danni permanenti all'udito di un orecchio li subì anche Linda Hamilton durante le riprese di "Terminator 2: Il giorno del giudizio" (1991) dopo aver sparato all'interno di un ascensore senza usare i tappi di protezione per le orecchie.