Bandiere a mezz'asta per l'ambasciatore Attanasio e il carabiniere Iacovacci uccisi in Congo
In tutta Italia bandiere a mezz'asta, in lutto per la morte in Congo dell'ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci, portati nella foresta e uccisi. Secondo il primo rapporto dell'Intelligence una milizia locale avrebbe agito a scopo di rapina
A Bruxelles, al Quirinale, alla Farnesina, e nelle tante sedi istituzionali italiane, la bandiera italiana sventola a mezz'asta per commemorare la morte dell'ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio e del carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci. I due sono stati uccisi, secondo la ricostruzione delle fonti di polizia locali, da un commando di 6 persone.
La ricostruzione dell'agguato
"A circa 25 chilometri dalla città di Goma, la prima autovettura, sulla quale viaggiavano le vittime, è stata oggetto di colpi di arma da fuoco esplosi da un gruppo armato che avrebbe agito per rapinare il convoglio e/o sequestrare personale dell'Onu". Dopo aver ucciso l'autista, sempre secondo la prima ricostruzione, gli assalitori "hanno aperto il fuoco sugli altri occupanti del veicolo; subito dopo hanno prelevato dal mezzo l'ambasciatore Attanasio e il carabiniere Iacovacci (probabilmente già feriti), presumibilmente al fine di rapirli e chiedere poi un riscatto in denaro". Gli assalitori avrebbero condotto gli altri nella foresta e, proprio mentre stavano arrivando delle forze locali in soccorso, avrebbero sparato al carabiniere. Circostanza nella quale è morto anche l'ambasciatore.
Illeso il terzo italiano vittima dell'agguato Rocco Leone, vicedirettore del Programma alimentare mondiale (Pam), che viaggiava insieme all'ambasciatore Attanasio e al carabiniere Iacovacci.
Il primo rapporto dell'Intelligence
La prima ricostruzione dell'Intelligence sulla ricostruzione dell'attacco nella Repubblica Democratica del Congo parla di probabile rapina: "Le dinamiche dell'evento sembrano evidenziare che gli assalitori fossero a conoscenza del passaggio del convoglio. Appare probabile che l'evento sia da ricondurre a una delle tre milizie: FDLR-FOCA; Nyatura CMC (Collectif des Mouvements pour le Changement); Mai Mai, Charles alias AFRC alias AFARPM (Alliance des Forces Armees de Resistants Patriotes Mai Mai) o a forze affini (Hutu rwandesi) che potrebbero aver condotto l'azione a scopo di rapina".
La ricostruzione dell'agguato
"A circa 25 chilometri dalla città di Goma, la prima autovettura, sulla quale viaggiavano le vittime, è stata oggetto di colpi di arma da fuoco esplosi da un gruppo armato che avrebbe agito per rapinare il convoglio e/o sequestrare personale dell'Onu". Dopo aver ucciso l'autista, sempre secondo la prima ricostruzione, gli assalitori "hanno aperto il fuoco sugli altri occupanti del veicolo; subito dopo hanno prelevato dal mezzo l'ambasciatore Attanasio e il carabiniere Iacovacci (probabilmente già feriti), presumibilmente al fine di rapirli e chiedere poi un riscatto in denaro". Gli assalitori avrebbero condotto gli altri nella foresta e, proprio mentre stavano arrivando delle forze locali in soccorso, avrebbero sparato al carabiniere. Circostanza nella quale è morto anche l'ambasciatore.
Illeso il terzo italiano vittima dell'agguato Rocco Leone, vicedirettore del Programma alimentare mondiale (Pam), che viaggiava insieme all'ambasciatore Attanasio e al carabiniere Iacovacci.
Il primo rapporto dell'Intelligence
La prima ricostruzione dell'Intelligence sulla ricostruzione dell'attacco nella Repubblica Democratica del Congo parla di probabile rapina: "Le dinamiche dell'evento sembrano evidenziare che gli assalitori fossero a conoscenza del passaggio del convoglio. Appare probabile che l'evento sia da ricondurre a una delle tre milizie: FDLR-FOCA; Nyatura CMC (Collectif des Mouvements pour le Changement); Mai Mai, Charles alias AFRC alias AFARPM (Alliance des Forces Armees de Resistants Patriotes Mai Mai) o a forze affini (Hutu rwandesi) che potrebbero aver condotto l'azione a scopo di rapina".