Barcellona, muore a 7 anni. Dato per vivo più volte, Julian Cadman è morto sul colpo
La madre è gravissima
La morte del bimbo australiano di 7 anni si aggiunge, a distanza di qualche giorno, alle vittime dell'attacco terroristico avvenuto su 'La Rambla' a Barcellona. Dato per vivo più volte, Julian Cadman sembrava l'unica storia a lieto fine che si potesse raccontare. Il 'miracolo' che avrebbe reso giustizia a quell'azione così vile compiuta da un gruppo di giovani estremisti islamici.
E invece, l'epilogo è triste. Inizialmente, il piccolo era stato dato per disperso, tre giorni dopo l'attentato era stato ritrovato in ospedale e dato per vivo. I media spagnoli lo avevano urlato a gran voce. La cronaca di queste ore racconta ben altro. Il piccolo sarebbe morto sul colpo.
Nato nel kent, Julian si trovava a Barcellona con Jumarie, la madre di origine filippina, ma residente da tre anni in Australia, per partecipare ad un matrimonio. I due stavano passeggiando su 'La Rambla' quando il furgone è piombato sui passanti colpendo anche loro. Il violento urto li ha separati. Per sempre.
La mobilitazione sui social
A dare l'allarme sulla sua scomparsa erano stati i familiari che hanno inondato i social network con la foto sorridente del bambino. L'ultima fotografia lo ritraeva con una camicetta bianca, un paio di occhiali da sole e un sorrisetto sbarazzino. Uno scatto fatto dalla madre Jumarie poco prima dell'attacco. L'accorato appello del nonno e degli altri familiari era stato rilanciato anche dal Premier australiano, Malcolm Turnbull.
Appreso dell'attentato alla radio e della scomparsa del figlio, il padre Andrew Cadman è volato da Sidney a Barcellona. Una volta in Spagna, le autorità locali hanno accompagnato l'uomo alla Ciutat de la justicia, dove le vittime dell'attentato vengono identificate dagli esperti della scientifica dopo l'esame del dna. Poi in ospedale per ricongiungersi alla moglie, ancora ignara della morte di Julian.
L'altro bimbo morto nell'attentato
Il primo a essere identificato è stato Javi Martinez, spagnolo di appena tre anni. Il bambino era insieme alla mamma e allo zio di quest'ultima - entrambi morti -.
E invece, l'epilogo è triste. Inizialmente, il piccolo era stato dato per disperso, tre giorni dopo l'attentato era stato ritrovato in ospedale e dato per vivo. I media spagnoli lo avevano urlato a gran voce. La cronaca di queste ore racconta ben altro. Il piccolo sarebbe morto sul colpo.
Nato nel kent, Julian si trovava a Barcellona con Jumarie, la madre di origine filippina, ma residente da tre anni in Australia, per partecipare ad un matrimonio. I due stavano passeggiando su 'La Rambla' quando il furgone è piombato sui passanti colpendo anche loro. Il violento urto li ha separati. Per sempre.
La mobilitazione sui social
A dare l'allarme sulla sua scomparsa erano stati i familiari che hanno inondato i social network con la foto sorridente del bambino. L'ultima fotografia lo ritraeva con una camicetta bianca, un paio di occhiali da sole e un sorrisetto sbarazzino. Uno scatto fatto dalla madre Jumarie poco prima dell'attacco. L'accorato appello del nonno e degli altri familiari era stato rilanciato anche dal Premier australiano, Malcolm Turnbull.
Appreso dell'attentato alla radio e della scomparsa del figlio, il padre Andrew Cadman è volato da Sidney a Barcellona. Una volta in Spagna, le autorità locali hanno accompagnato l'uomo alla Ciutat de la justicia, dove le vittime dell'attentato vengono identificate dagli esperti della scientifica dopo l'esame del dna. Poi in ospedale per ricongiungersi alla moglie, ancora ignara della morte di Julian.
L'altro bimbo morto nell'attentato
Il primo a essere identificato è stato Javi Martinez, spagnolo di appena tre anni. Il bambino era insieme alla mamma e allo zio di quest'ultima - entrambi morti -.