Brasile, Bolsonaro contro il vaccino obbligatorio: "E se diventi un alligatore?"
La Corte Suprema Federale (STF) ha disposto la vaccinazione obbligatoria (ma non forzata) contro il Covid-19
È risalita ai massimi livelli di virulenza l'epidemia di Covid-19 in Brasile, il cui ultimo bilancio ha nuovamente registrato più di mille morti in un solo giorno, cosa che non accadeva dalla fine di settembre, secondo i dati del Ministero della Salute. Nel bel mezzo di una recidiva della malattia, il Brasile ha anche registrato la cifra record di 69.826 nuove infezioni per un totale di 7.110.434 dalla comparsa del morbo. Per quanto riguarda i singoli stati, San Paolo resta quello più colpito e ieri ha raggiunto un totale di 1.361.731 contagi e 44.681 morti, un bilancio che da solo è superiore a quello dell'Argentina, che registra 41.534 decessi. Minas Gerais è il secondo stato con il maggior numero di infezioni da coronavirus registrate, ma Rio de Janeiro è il secondo con il maggior numero di vittime (398.879 casi, 24.204 morti). Il Brasile, a sua volta, è il secondo Paese con il maggior numero di morti per coronavirus al mondo, dietro solo agli Stati Uniti, e il terzo per casi di Covid, sotto Usa e India.
Eppure, nonostante la situazione drammatica, nello stesso momento in cui la Corte Suprema Federale (STF) ha dato il suo imprimatur alla vaccinazione obbligatoria (ma non forzata) contro il Covid-19, il presidente ultraconservatore Jair Bolsonaro è tornato a esprimersi pubblicamente contro i vaccini, ribadendo che nessuno può essere costretto ad assumere il siero immunizzante contro la propria volontà.
Bolsonaro: "E se diventi un alligatore, un super uomo o una donna barbuta...?"
Partecipando a una cerimonia in sostegno del settore produttivo a Porto Seguro, a Bahia, Bolsonaro ha sostenuto che ognuno è libero di assumersi le proprie responsabilità, compresa quella di infettarsi "se in futuro si contagerà per non aver preso il vaccino".
"Se assumi il vaccino e ti trasformi in un coccodrillo - ha ironizzato - è un problema che riguarda soltanto te". Bolsonaro, che ha più volte ribadito l'intenzione di non farsi vaccinare, ha messo in dubbio la necessità di assumere l'immunizzante, ricordando di avere già affrontato lui stesso la malattia causata dal nuovo virus. "Io non mi vaccinerò e qualche imbecille dice che sono un cattivo esempio. Ma ho già preso il virus e quindi ho gli anticorpi, perché dovrei?", ha detto. "Alla Pfizer sono stati chiari: non ci prendiamo la responsabilità per eventuali effetti collaterali. Se diventi un alligatore è un problema tuo, se diventi un superuomo è un problema tuo, se a una donna crescerà la barba sarà un problema suo. Loro non si prendono responsabilità. E quel che è peggio, manomettono il sistema immunitario delle persone", ha aggiunto Bolsonaro.
Vaccino obbligatorio
L'STF ha stabilito che il vaccino è obbligatorio, ma non può essere fatto assumere "con la forza". Secondo il voto del relatore, il ministro Ricardo Lewandowski, invece, potrebbero essere imposte delle non ancora specificate "misure restrittive" a chi rifiutasse di farsi vaccinare.
Anche il capo dello Stato ha sostenuto che in base alla sentenza della Corte ci saranno persone che "non potranno ottenere il passaporto né la patente, oltre a poter essere decretati persino gli arresti domiciliari". "Che bello, no? Chi vuole le misure restrittive?", si è chiesto Bolsonaro. "La Corte suprema - ha continuato il presidente della Repubblica - non ha ordinato l'imposizione di misure restrittive, ma affermato che il presidente, i governatori possono imporla. Io non ho intenzione di imporre nulla, non ci saranno misure restrittive il prossimo anno, né vaccini per tutti", ha concluso.
Il governo brasiliano ha presentato le linee guida del suo futuro piano di vaccinazione contro il covid-19, che prevede di immunizzare 210 milioni di abitanti in circa 16 mesi, ma non ha ancora fissato una data di inizio per il processo.
A San Paolo il vaccino cinese
Intanto a San Paolo sono arrivate due milioni di dosi del vaccino cinese Coronavac. Le autorità locali chiederanno un'autorizzazione di emergenza al governo di Bolsonaro per iniziare le somministrazioni a gennaio 2021. Il governatore di San Paolo, Joao Doria, principale avversario politico del capo dello Stato, ha firmato un accordo con il laboratorio cinese Sinovac per la fabbricazione del prodotto presso l'Istituto Butantan di San Paolo. "Questo è il primo vaccino che viene prodotto in Brasile e in America Latina, oggi è un giorno importante, questa è la nostra missione: far arrivare i vaccini in modo che possano essere utilizzati il più rapidamente possibile", ha detto Doria. San Paolo ha già ricevuto altri due lotti dalla Cina, il primo con i vaccini e il secondo con la materia prima necessaria alla produzione del farmaco presso l'Istituto Butantan. Il direttore del Butantan, Dimas Covas, ha affermato che martedì prossimo "verrà chiesta la registrazione" del vaccino presso le agenzie di regolamentazione di "Cina e Brasile" e se le approvazioni saranno ottenute "è possibile" che la vaccinazione inizi il mese prossimo.
Eppure, nonostante la situazione drammatica, nello stesso momento in cui la Corte Suprema Federale (STF) ha dato il suo imprimatur alla vaccinazione obbligatoria (ma non forzata) contro il Covid-19, il presidente ultraconservatore Jair Bolsonaro è tornato a esprimersi pubblicamente contro i vaccini, ribadendo che nessuno può essere costretto ad assumere il siero immunizzante contro la propria volontà.
Bolsonaro: "E se diventi un alligatore, un super uomo o una donna barbuta...?"
Partecipando a una cerimonia in sostegno del settore produttivo a Porto Seguro, a Bahia, Bolsonaro ha sostenuto che ognuno è libero di assumersi le proprie responsabilità, compresa quella di infettarsi "se in futuro si contagerà per non aver preso il vaccino".
"Se assumi il vaccino e ti trasformi in un coccodrillo - ha ironizzato - è un problema che riguarda soltanto te". Bolsonaro, che ha più volte ribadito l'intenzione di non farsi vaccinare, ha messo in dubbio la necessità di assumere l'immunizzante, ricordando di avere già affrontato lui stesso la malattia causata dal nuovo virus. "Io non mi vaccinerò e qualche imbecille dice che sono un cattivo esempio. Ma ho già preso il virus e quindi ho gli anticorpi, perché dovrei?", ha detto. "Alla Pfizer sono stati chiari: non ci prendiamo la responsabilità per eventuali effetti collaterali. Se diventi un alligatore è un problema tuo, se diventi un superuomo è un problema tuo, se a una donna crescerà la barba sarà un problema suo. Loro non si prendono responsabilità. E quel che è peggio, manomettono il sistema immunitario delle persone", ha aggiunto Bolsonaro.
Vaccino obbligatorio
L'STF ha stabilito che il vaccino è obbligatorio, ma non può essere fatto assumere "con la forza". Secondo il voto del relatore, il ministro Ricardo Lewandowski, invece, potrebbero essere imposte delle non ancora specificate "misure restrittive" a chi rifiutasse di farsi vaccinare.
Anche il capo dello Stato ha sostenuto che in base alla sentenza della Corte ci saranno persone che "non potranno ottenere il passaporto né la patente, oltre a poter essere decretati persino gli arresti domiciliari". "Che bello, no? Chi vuole le misure restrittive?", si è chiesto Bolsonaro. "La Corte suprema - ha continuato il presidente della Repubblica - non ha ordinato l'imposizione di misure restrittive, ma affermato che il presidente, i governatori possono imporla. Io non ho intenzione di imporre nulla, non ci saranno misure restrittive il prossimo anno, né vaccini per tutti", ha concluso.
Il governo brasiliano ha presentato le linee guida del suo futuro piano di vaccinazione contro il covid-19, che prevede di immunizzare 210 milioni di abitanti in circa 16 mesi, ma non ha ancora fissato una data di inizio per il processo.
A San Paolo il vaccino cinese
Intanto a San Paolo sono arrivate due milioni di dosi del vaccino cinese Coronavac. Le autorità locali chiederanno un'autorizzazione di emergenza al governo di Bolsonaro per iniziare le somministrazioni a gennaio 2021. Il governatore di San Paolo, Joao Doria, principale avversario politico del capo dello Stato, ha firmato un accordo con il laboratorio cinese Sinovac per la fabbricazione del prodotto presso l'Istituto Butantan di San Paolo. "Questo è il primo vaccino che viene prodotto in Brasile e in America Latina, oggi è un giorno importante, questa è la nostra missione: far arrivare i vaccini in modo che possano essere utilizzati il più rapidamente possibile", ha detto Doria. San Paolo ha già ricevuto altri due lotti dalla Cina, il primo con i vaccini e il secondo con la materia prima necessaria alla produzione del farmaco presso l'Istituto Butantan. Il direttore del Butantan, Dimas Covas, ha affermato che martedì prossimo "verrà chiesta la registrazione" del vaccino presso le agenzie di regolamentazione di "Cina e Brasile" e se le approvazioni saranno ottenute "è possibile" che la vaccinazione inizi il mese prossimo.