In Brasile altri 730 morti
Nuovo record di morti in Brasile: nelle ultime 24 ore si registrano 730 decessi e oltre 10 mila contagi. Disorientata l'opinione pubblica dalle scelte del presidente Jair Bolsonaro, dall'inizio della pandemia contrario alle misure di restrizione e al distanziamento sociale, in contrasto con il lockdown imposto dai governatori locali. L'avanzata del virus nel paese sudamericano allarma Papa Francesco, che ha telefonato all'arcivescovo di San Paolo per manifestare la propria solidarietà
Da sempre restio al distanziamento sociale, dopo una pioggia di critiche dalla stampa e sui social, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha cancellato la "maxi" grigliata annunciata con i suoi sostenitori nel Palácio da Alvorada a Brasilia.
"La sua è stata una provocazione" è la difesa dei simpatizzanti, che arriva in un momento delicato. Nelle ultime 24 ore, il Brasile ha fatto registrare un nuovo andamento negativo nella lotta al coronavirus: 730 persone sono decedute e oltre 10 mila sono state contagiate per un totale di 10.627 morti e 155.939 mila contagi dall'inizio della pandemia. I dati ufficiali vedono salire il paese sudamericano al sesto posto tra le nazioni con più morti.
Il 'churrasquinho', ovvero la grigliata, inizialmente prevedeva la partecipazione di una trentina di persone tra ministri e stretti collaboratori di Bolsonaro. Infastidito dalla stampa, il presidente ha annunciato in maniera provocatoria che avrebbe esteso la reunion anche ai suoi sostenitori, che instancabilmente manifestano ogni settimana a Brasilia. "Saremo tremila, più o meno", ha ironizzato il presidente con un atteggiamento in controtendenza rispetto alle misure stringenti richieste dai governatori locali. A cominciare dall'amministrazione di San Paolo, megalopoli focolaio con oltre 3.200 morti, che ha esteso il lockdown fino al 31 maggio.
Dati alla mano non incoraggianti, il ministro della salute Nelson Teich, chiamato da Bolsonaro al posto di Luiz Henrique Mandetta, dopo la rottura con quest'ultimo, ha dovuto "ammettere" la necessità del lockdown "in alcune situazioni". Un riferimento all'avanzata incontrastata del virus in aree strategiche quali Rio de Janeiro, San Paolo e Amazzonia.
Una situazione che preoccupa Papa Francesco, che ha valuto manifestare la propria solidarietà chiamando l'arcivescovo di San Paolo Odilo Pedro Scherer. "Bergoglio ha manifestato la sua vicinanza e la sua solidarietà con la popolazione di San Paolo e ha promesso che pregherà per noi", ha dichiarato il cardinale.
"La sua è stata una provocazione" è la difesa dei simpatizzanti, che arriva in un momento delicato. Nelle ultime 24 ore, il Brasile ha fatto registrare un nuovo andamento negativo nella lotta al coronavirus: 730 persone sono decedute e oltre 10 mila sono state contagiate per un totale di 10.627 morti e 155.939 mila contagi dall'inizio della pandemia. I dati ufficiali vedono salire il paese sudamericano al sesto posto tra le nazioni con più morti.
Il 'churrasquinho', ovvero la grigliata, inizialmente prevedeva la partecipazione di una trentina di persone tra ministri e stretti collaboratori di Bolsonaro. Infastidito dalla stampa, il presidente ha annunciato in maniera provocatoria che avrebbe esteso la reunion anche ai suoi sostenitori, che instancabilmente manifestano ogni settimana a Brasilia. "Saremo tremila, più o meno", ha ironizzato il presidente con un atteggiamento in controtendenza rispetto alle misure stringenti richieste dai governatori locali. A cominciare dall'amministrazione di San Paolo, megalopoli focolaio con oltre 3.200 morti, che ha esteso il lockdown fino al 31 maggio.
Dati alla mano non incoraggianti, il ministro della salute Nelson Teich, chiamato da Bolsonaro al posto di Luiz Henrique Mandetta, dopo la rottura con quest'ultimo, ha dovuto "ammettere" la necessità del lockdown "in alcune situazioni". Un riferimento all'avanzata incontrastata del virus in aree strategiche quali Rio de Janeiro, San Paolo e Amazzonia.
Una situazione che preoccupa Papa Francesco, che ha valuto manifestare la propria solidarietà chiamando l'arcivescovo di San Paolo Odilo Pedro Scherer. "Bergoglio ha manifestato la sua vicinanza e la sua solidarietà con la popolazione di San Paolo e ha promesso che pregherà per noi", ha dichiarato il cardinale.