Brutale raid dei Casamonica a Roma, 3 condanne: Riconosciuta "aggravante mafiosa"
La sequenza fotografica del pestaggio avvenuto al Roxy Bar, un caffè in zona Romanina a Roma, il primo aprile scorso ai danni di una donna e del gestore del bar romeno
Il raid
La vicenda è accaduta a Pasqua nella periferia Sud di Roma, che ha coinvolto membri del clan Casamonica, con una giovane donna frustata in pubblico, il gestore di un bar pestato e il locale distrutto. Un giorno di follia e violenza in un locale di via Salvatore Barzilai. Un massacro, senza senso, compiuto da due giovani esponenti del clan Di Silvio con mille affiliati e un patrimonio da quasi cento milioni di euro. Tutto sarebbe iniziato perché i boss pretendevano di essere serviti per primi, saltando la fila per comprare le sigarette. Via allora a pesanti apprezzamenti a sfondo razzista da parte di Antonio Casamonica, 26 anni, già condannato per estorsione e falso, che alla risposta di una giovane in fila per pagare reagisce, insieme al cugino Di Silvio, massacrandola prima a cinghiate poi con calci e pugni, fino a farla crollare a terra. Nessuno interviene per aiutare la donna, che viene minacciata di essere uccisa se dovesse azzardarsi a chiamare la Polizia.