Un cane dietro la Vergine delle Rocce? Sarebbe l'accusa di Leonardo contro la corruzione dei Papi
Nuova polemica sui misteri dell'arte del genio di Vinci
Ci sarebbe un cane al guinzaglio nascosto nella selva che sovrasta le figure umane nella "Vergine delle Rocce", capolavoro di Leonardo da Vinci custodito al Louvre di Parigi. Ad annunciarlo è Silvano Vinceti, appassionato d'arte e presidente del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, non nuovo ad annunci sensazionali di questo tipo: nel dicembre scorso l'esposto-denuncia contro la casa natale del genio di Vinci ritenuta un falso storico, di qualche mese prima la tesi sulla realizzazione della 'Gioconda' che proponeva l'utilizzo di due modelli, una donna e un uomo, per la realizzazione del celebre dipinto.
"Quel cane e' l'atto di accusa di Leonardo contro la corruzione del Papato dell'epoca". E' questa la conclusione a cui giunge Venceti a valle di uno studio compiuto da Roberto Biggi, ricercatore del Comitato, con l'ausilio, come spiega lo stesso Venceti di una semplice lente di ingrandimento e di un "avanzato software di fotoritocco".
Dopo una serie di sovrapposizioni, scomposizioni e ricomposizioni sarebbe emersa la silhouette di un cane al guinzaglio sopra la testa di San Giovanni Battista e questo secondo Venceti conferisce al dipinto un significato tutto nuovo se letto alla luce anche di ciò che Leonardo scrive nel suo Trattato di Pittura. Il cane sarebbe un simbolo di obbedienza e di fede rigorosa e dunque un atto di accusa nascosto nel fondale dal maestro di Vinci contro il Papato, rappresentato allora da figure come Innocenzo VIII, Alessandro VI e il Borgia.