I resti di Gioele scoperti da un volontario, esperto dei Nebrodi
"Ho agito d'istinto, ma conosco bene questa montagna" le parole di Giuseppe Di Bello ex brigadiere dei Carabinieri, uno dei 300 volontari accorsi dopo l'appello del padre di Gioele. La ricostruzione dei fatti e l'intervista raccolta da Ilario Piagnerelli
Ieri la svolta sul caso di Viviana Parisi e suo figlio Gioele prima scomparsi e poi ritrovati nelle campagne di Caronia, dopo 15 giorni di ricerche. Nella fitta campagna dei Nebrodi sono stati ritrovati alcuni resti ossei compatibili con quelli di un bambino della stessa età di Gioele Mondello.
E' stato un volontario in totale autonomia a trovare le tracce già alle 10.30 di ieri mattina dopo che circa 300 persone sono arrivate al campo base delle ricerche a seguito dell'appello fatto dallo stesso Daniele Mondello padre del piccolo Gioele il 18 agosto.
Toccante la testimonianza raccolta dal nostro inviato Ilario Piagnerelli a Giuseppe Di Bello ex-brigadiere dei carabiniere in pensione. "Ho agito d'istinto" ha detto "il piccolo se è rimasto solo nella notte poteva andare solo giù e non sulla montagna, guidato dalla luce che viene dal paese di Marina di Caronia e dalla luna, perchè qui di notte è veramente buio pesto" ha aggiunto Di Bello cercatore di funghi della zona che evidentemente conosce molto bene a Rainews24.
I resti che - secondo il procuratore - potrebbero appartenere al piccolo Gioele, erano a 700 metri da dove è stata trovata la madre, e in linea d'aria a soli 300 metri dal guard-rail dove è avvenuto l'incidente che ha coinvolto l'auto il giorno della scomparsa il 3 agosto scorso. I due potrebbero essere morti insieme ha aggiunto il procuratore. A una decina di metri, anche le scarpette blu di Gioele scelte dalla madre il giorno della scomparsa. Ora si attende l'esito dell'esame del dna che sarà effettuato sabato, in modo che possa stabilire ufficialmente se quei resti appartengano al piccolo o no. L'autopsia "sarà ancora più complessa rispetto alla madre. Difficilissimo sarà stabilire la causa della morte", ha spiegato il medico legale Elena Ventura Spagnolo.
E' polemica per i 15 giorni di ricerca da parte dei reparti specializzati di Carabinieri ed esercito tra loro anche il reparto Cacciatori specializzati nella ricerca di latitanti, che non avrebbero portato a nulla. Duro lo sfogo di Daniele Mondello su Facebook:
"Cinque ore di lavoro di un volontario rispetto a 15 giorni di 70 uomini esperti mi fanno sorgere dei dubbi oggettivi sui metodi adottati per le ricerche. La mia non vuole essere una polemica, ma la semplice considerazione di un marito e padre distrutto per la perdita della propria famiglia".
"Nonostante il dramma che mi ha travolto - scrive - trovo doveroso ringraziare quanti mi hanno aiutato. Dedico un ringraziamento particolare al signore che ha trovato mio figlio. Se non ci foste stati voi, chissà se e quando lo avremmo ritrovato". "Viviana e Gioele - conclude daniele Mondello - vi ringraziano ed io vi mando un abbraccio enorme, siete stati grandi!".
E' stato un volontario in totale autonomia a trovare le tracce già alle 10.30 di ieri mattina dopo che circa 300 persone sono arrivate al campo base delle ricerche a seguito dell'appello fatto dallo stesso Daniele Mondello padre del piccolo Gioele il 18 agosto.
Toccante la testimonianza raccolta dal nostro inviato Ilario Piagnerelli a Giuseppe Di Bello ex-brigadiere dei carabiniere in pensione. "Ho agito d'istinto" ha detto "il piccolo se è rimasto solo nella notte poteva andare solo giù e non sulla montagna, guidato dalla luce che viene dal paese di Marina di Caronia e dalla luna, perchè qui di notte è veramente buio pesto" ha aggiunto Di Bello cercatore di funghi della zona che evidentemente conosce molto bene a Rainews24.
I resti che - secondo il procuratore - potrebbero appartenere al piccolo Gioele, erano a 700 metri da dove è stata trovata la madre, e in linea d'aria a soli 300 metri dal guard-rail dove è avvenuto l'incidente che ha coinvolto l'auto il giorno della scomparsa il 3 agosto scorso. I due potrebbero essere morti insieme ha aggiunto il procuratore. A una decina di metri, anche le scarpette blu di Gioele scelte dalla madre il giorno della scomparsa. Ora si attende l'esito dell'esame del dna che sarà effettuato sabato, in modo che possa stabilire ufficialmente se quei resti appartengano al piccolo o no. L'autopsia "sarà ancora più complessa rispetto alla madre. Difficilissimo sarà stabilire la causa della morte", ha spiegato il medico legale Elena Ventura Spagnolo.
E' polemica per i 15 giorni di ricerca da parte dei reparti specializzati di Carabinieri ed esercito tra loro anche il reparto Cacciatori specializzati nella ricerca di latitanti, che non avrebbero portato a nulla. Duro lo sfogo di Daniele Mondello su Facebook:
"Cinque ore di lavoro di un volontario rispetto a 15 giorni di 70 uomini esperti mi fanno sorgere dei dubbi oggettivi sui metodi adottati per le ricerche. La mia non vuole essere una polemica, ma la semplice considerazione di un marito e padre distrutto per la perdita della propria famiglia".
"Nonostante il dramma che mi ha travolto - scrive - trovo doveroso ringraziare quanti mi hanno aiutato. Dedico un ringraziamento particolare al signore che ha trovato mio figlio. Se non ci foste stati voi, chissà se e quando lo avremmo ritrovato". "Viviana e Gioele - conclude daniele Mondello - vi ringraziano ed io vi mando un abbraccio enorme, siete stati grandi!".