Bologna, Casini eletto con il centrosinistra per la sua X legislatura: "Sarò senatore dei bolognesi"
Decima legislatura consecutiva per Pier Ferdinando Casini, Approdato in Parlamento per la prima volta alla Camera nel 1983, e ora eletto al Senato nel collegio di Bologna con il 33,12 per cento. Sarà il decano dei parlamentari. Più anziano di lui solo il Presidente emerito della Repubblica e senatore a vita Giorgio Napolitano, che approdò in Parlamento alla Camera per la prima volta nella seconda legislatura, nel 1953. Per lui 12 elezioni, poi la nomina a senatore a vita, l'elezione a Capo dello Stato e il ritorno a palazzo Madama come senatore di diritto e a vita
"Per me è un risultato positivo ma non devo festeggiare niente perché mi sembra che non ci sia nulla da festeggiare. Io ringrazio i bolognesi che mi hanno ancora una volta sopportato, dopo tanti anni, vuol dire mi vogliono bene e che mi stimano", ha dichiarato Casini, neo eletto a Bologna per il centrosinistra al Senato. Gli elettori bolognesi "mi hanno dato ancora stima, considerazione ed affetto. Li contraccambierò - ha spiegato Casini conversando con i giornalisti in piazza Maggiore a Bologna - facendo il senatore di Bologna e rispondendo a tutti, maggioranza e opposizione, per me non ci sono divisioni. Si tratta di rappresentare Bologna che secondo me è la più bella città d'Italia. Il mio impegno sarà questo. Sono tornato alle origini e tornerò alle origini anche nella presenza della mia città".
Per quanto riguarda la sfida vinta contro Errani (arrivato quarto) in corsa per Liberi e Uguali, Casini ha osservato: "Errani ha fatto con lealtà la sua campagna elettorale" ma questo risultato "era scontato".
Ringrazio #Bologna e i bolognesi che mi hanno rinnovato la loro fiducia.Sarò il senatore di tutti. La democrazia ha le sue regole,hanno vinto i #5Stelle e la #Lega.Hanno vinto sulla protesta,ora è loro compito-se ne sono capaci-avanzare una proposta di governo. pic.twitter.com/cmihKOb944
— PierferdinandoCasini (@Pierferdinando) 5 marzo 2018
Con il voto del 4 marzo l'Emilia Romagna, storica roccaforte del Partito comunista e dei suoi successori, cioè Pds, Ds e Pd, è stata espugnata dal centrodestra e dal Movimento 5 stelle. La coalizione che riunisce Lega nord, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia ha ottenuto il 33,08% dei voti, con il Carroccio a capitanare su tutti con il 19,32% dei voti.
Il centrosinistra, invece, si classifica secondo, con il 30,77% totale dei voti e il Partito democratico che realizza il 26,34%, quando nel 2013 aveva il 37%, seguito da +Europa al 3,07%, Insieme allo 0,76% e la lista petalosa dell'ex ministro Lorenzin allo 0,55%.
Quasi 10 punti persi, insomma, rispetto ad appena 5 anni fa, quando il centrosinistra aveva ottenuto il 40,02%, che nemmeno LeU è riuscito a recuperare, fermandosi a quota 4,43%. Primo partito è quindi, anche in Emilia-Romagna, il Movimento 5 stelle, con il 27,53% dei voti, un +4 punti percentuali rispetto al 2013, quando i pentastellati avevano raggiunto quota 24,6%.