19 luglio 1966 - 50 anni fa la frana di Agrigento
50 anni fa, il 19 luglio 1966, ad Agrigento si verificò una frana di enormi dimensioni. Non ci furono vittime solo per caso, ma diversi ettari di terreno edificato, palazzi in costruzione, case abitate, strade e chiese furono inghiottite e trascinate a valle o danneggiate irreparabilmente. Oltre settemila furono gli sfollati
Il 19 luglio 1966 una frana interessò Agrigento nella sua parte alta: la collina occidentale, nei quartieri del Rabato e dell'Addolorata. Per fortuna un netturbino, Francesco Farruggia, diede l'allarme salvando la vita di numerose persone. Erano anni di emigrazione e insieme di crescita, In massa lasciavano la città ma intanto vi si costruivano decine di migliaia di vani, molti in contrasto con le norme. Nel centro storico e a scendere verso l'area dei templi greci. La frana trascinò a valle circa 20 ettari gran parte edificati: quattro edifici crollarono, numerosi altri subirono danni irreparabili; strade e chiese rimasero inagibili. Oltre settemila sfollati in due tendopoli visitate da Moro, Saragat e diversi ministri. Il Comune fu commissariato, governi regionale e nazionale legiferarono per assistere e proteggere le persone ed il suolo per il futuro. Per porre fine allo sviluppo edilizio incontrollato in Italia la "Legge-ponte" apportò ampie modifiche alle norme urbanistiche del 1942. Ad Agrigento si costruirono nuovi quartieri lontano dal centro. Si tutelò la zona archeologica delimitando l'attuale Parco della Valle dei templi. Si decise che non più case ma un parco fosse realizzato nel quartiere dell'Addolorata. Il servizio di Francesco Taglialavoro