Quattro mesi sott'acqua per uno sguardo unico sugli abissi: ecco la "regina dei coralli"
Due telecamere, quattro mesi di osservazione, una fotografia ogni 15 minuti, oltre 16000 immagini da analizzare, questo è il risultato del progetto Dendrophyllia ramea portato avanti da Blueresearch in collaborazione con i subacquei del GUE
Dendrophyllia ramea. Sappiamo pochissimo del ciclo vitale di questa grande madrepora del Mediterraneo che cresce in ambienti marini medio-profondi, formando magnifiche colonie a forma di cespuglio alte fino a 80 centimetri.
In Italia questa specie è rimasta in penombra per moltissimi anni - solo qualche esemplare raccolto dai pescatori e custodito nei musei - fino a quando non sono iniziate le prime ricerche con i robot filoguidati (ROV) e le esplorazioni dei primi subacquei tecnici capaci di immergersi fino a 80 metri di profondità.
Proprio per studiare i ritmi di crescita e di alimentazione di questo corallo è nato il progetto Dendrophyllia ramea, portato avanti da Blueresearch in collaborazione con i subacquei del GUE. Il 20 giugno 2018 due speciali telecamere sono state posizionate a 75 metri di profondità in un tratto di mare vicino Siracusa, dove alcuni subacquei del luogo avevano segnalato la presenza di numerose grandi colonie di questa "regina dei coralli".
Insieme alle telecamere, progettate per scattare una fotografia ogni 15 minuti in condizioni di scarsa illuminazione, è stata posizionata una sonda che ogni ora registrava la temperatura e la conduttività dell'acqua.
Dopo quasi quattro mesi le telecamere sono state finalmente recuperate e le immagini raccolte, circa 16 mila, serviranno per far luce sui ritmi di apertura e chiusura dei polipi e per capire se vi sia una correlazione con l'ora del giorno e con la presenza di masse d'acqua e di correnti sottomarine diverse.
Da una prima analisi delle immagini, il gruppo di ricerca ha potuto osservare come numerose specie di pesci e crostacei utilizzino queste foreste sottomarine come rifugio, come punto di aggregazione e alimentazione. La speranza è che un'attenta analisi delle immagini possa fornire ulteriori informazioni anche sulla crescita e sulla riproduzione di questa interessantissima specie.
In Italia questa specie è rimasta in penombra per moltissimi anni - solo qualche esemplare raccolto dai pescatori e custodito nei musei - fino a quando non sono iniziate le prime ricerche con i robot filoguidati (ROV) e le esplorazioni dei primi subacquei tecnici capaci di immergersi fino a 80 metri di profondità.
Proprio per studiare i ritmi di crescita e di alimentazione di questo corallo è nato il progetto Dendrophyllia ramea, portato avanti da Blueresearch in collaborazione con i subacquei del GUE. Il 20 giugno 2018 due speciali telecamere sono state posizionate a 75 metri di profondità in un tratto di mare vicino Siracusa, dove alcuni subacquei del luogo avevano segnalato la presenza di numerose grandi colonie di questa "regina dei coralli".
Insieme alle telecamere, progettate per scattare una fotografia ogni 15 minuti in condizioni di scarsa illuminazione, è stata posizionata una sonda che ogni ora registrava la temperatura e la conduttività dell'acqua.
Dopo quasi quattro mesi le telecamere sono state finalmente recuperate e le immagini raccolte, circa 16 mila, serviranno per far luce sui ritmi di apertura e chiusura dei polipi e per capire se vi sia una correlazione con l'ora del giorno e con la presenza di masse d'acqua e di correnti sottomarine diverse.
Da una prima analisi delle immagini, il gruppo di ricerca ha potuto osservare come numerose specie di pesci e crostacei utilizzino queste foreste sottomarine come rifugio, come punto di aggregazione e alimentazione. La speranza è che un'attenta analisi delle immagini possa fornire ulteriori informazioni anche sulla crescita e sulla riproduzione di questa interessantissima specie.