Venezia torna cartolina: nella notte le luci sono un appello contro il lockdown
Venezia batte un colpo, pronta a cercare un accordo per ripartire il prima possibile. Dal campanile di San Marco al Ponte di Rialto, luci e tricolore segnano l'appello alle istituzioni italiane ed europee. Il sindaco: "Venite a Venezia nel prossimo periodo è ancora più bella"
Il campanile di San Marco illuminato con la scritta "Risorgiamo Italia"; le luci a mo' di tricolore che mettono in risalto il Ponte di Rialto; strade e piazze deserte a riflettere il bagliore dei negozi: Venezia è pronta a reagire al lockdown e accelerare sulla fase 2. In una città devota al turismo, abituata a orde di presenze da dover limitare, si alza incessante il desiderio di "normalità". E così all'iniziativa promossa dal sindaco i commercianti hanno risposto. Un appello a Roma, ma anche alle istituzioni europee, a indicare la via della ripartenza economica dopo l'emergenza.
"Siamo pronti a trovare una mediazione per lavorare e far 'risorgere l'Italia', sapendo che sulla salute siamo i primi a impegnarci, nell'interesse nostro, dei clienti e soprattutto della città", hanno detto gli operatori economici, accorsi ad incontro il primo cittadino con le mascherine. Una voglia di ripartenza accompagnata dall'accensione di quante più luci possibili, nei negozi, nei ristoranti e nei caffè che si affacciano su piazza San Marco.
"È una giornata di manifestazione silenziosa, legittima, che Venezia vuole sposare, di tutti i pubblici esercizi, bar, ristoranti, che sono stati frustrati ancora nelle loro aspettative legittime di riapertura - ha spiegato il primo cittadino Luigi Brugnaro, in riferimento alla fase 2 - con tutto il rispetto delle norme sanitarie, ovviamente, gli esercizi pubblici di Venezia vogliono dare sostegno a questa manifestazione nazionale e lo diciamo con forza al governo, adesso basta tentennamenti. Noi a Venezia, in Veneto, vogliamo riaprire".
"Ai territori va data fiducia, come bisogna darla alle persone, che hanno dato tutto finora - ha continuato il sindaco - Aprite tutto perché le persone non ce la fanno più. Dobbiamo chiedere al Governo che riapra tutto, rapidamente, perché non possiamo morire di fame". Brugnaro ha chiesto anche "più poteri ai sindaci delle città capoluogo e alle Regioni, perché ogni territorio ha le sue specificità". "Vogliamo lanciare un segnale di allarme, perché siamo convinti che il Governo non abbia capito assolutamente cos'è la filiera turistica. Non è soltanto ristoranti e alberghi, ci sono anche le guide, i commessi dei negozi, i taxi", ha concluso Brugnaro.
"Siamo pronti a trovare una mediazione per lavorare e far 'risorgere l'Italia', sapendo che sulla salute siamo i primi a impegnarci, nell'interesse nostro, dei clienti e soprattutto della città", hanno detto gli operatori economici, accorsi ad incontro il primo cittadino con le mascherine. Una voglia di ripartenza accompagnata dall'accensione di quante più luci possibili, nei negozi, nei ristoranti e nei caffè che si affacciano su piazza San Marco.
"È una giornata di manifestazione silenziosa, legittima, che Venezia vuole sposare, di tutti i pubblici esercizi, bar, ristoranti, che sono stati frustrati ancora nelle loro aspettative legittime di riapertura - ha spiegato il primo cittadino Luigi Brugnaro, in riferimento alla fase 2 - con tutto il rispetto delle norme sanitarie, ovviamente, gli esercizi pubblici di Venezia vogliono dare sostegno a questa manifestazione nazionale e lo diciamo con forza al governo, adesso basta tentennamenti. Noi a Venezia, in Veneto, vogliamo riaprire".
"Ai territori va data fiducia, come bisogna darla alle persone, che hanno dato tutto finora - ha continuato il sindaco - Aprite tutto perché le persone non ce la fanno più. Dobbiamo chiedere al Governo che riapra tutto, rapidamente, perché non possiamo morire di fame". Brugnaro ha chiesto anche "più poteri ai sindaci delle città capoluogo e alle Regioni, perché ogni territorio ha le sue specificità". "Vogliamo lanciare un segnale di allarme, perché siamo convinti che il Governo non abbia capito assolutamente cos'è la filiera turistica. Non è soltanto ristoranti e alberghi, ci sono anche le guide, i commessi dei negozi, i taxi", ha concluso Brugnaro.