Obama a Hiroshima:"La rivoluzione scientifica deve essere accompagnata da una rivoluzione morale”"
Alla fine del suo intervento, il presidente Usa si è intrattenuto per qualche minuto con alcuni sopravvissuti
“Settantuno anni fa la morte è arrivata dal cielo e il mondo è cambiato”. Così il presidente Barack Obama, primo presidente degli Stati Uniti in carica a visitare Hiroshima, ha iniziato il suo storico discorso nella città nipponica, annientata nell’agosto del 1945 dal lancio della bomba atomica. Presente al suo fianco, il primo ministro giapponese Shinzo Abe. Prima di parlare, Obama ha deposto una corona di fiori, a suo nome, sul Memoriale della Pace.
L’inquilino della Casa Bianca, come anticipato nei giorni scorsi, non si è scusato, ma ha fatto una riflessione sugli orrori della guerra e la sua speranza che quanto accaduto a Hiroshima possa suscitare “un risveglio morale”. "Le fratture dolorose possono ricomporsi" ha detto, riconoscendo che proprio nella città nipponica “la guerra nucleare ha raggiunto il suo picco peggiore”. Le vittime di quel bombardamento furono 140mila, mentre la seconda bomba sganciata a Nagasaki tre giorni dopo uccise oltre 70mila persone.
"Hiroshima - ha detto Obama - ci insegna che la rivoluzione scientifica deve essere accompagnata da una rivoluzione morale”
L’inquilino della Casa Bianca, come anticipato nei giorni scorsi, non si è scusato, ma ha fatto una riflessione sugli orrori della guerra e la sua speranza che quanto accaduto a Hiroshima possa suscitare “un risveglio morale”. "Le fratture dolorose possono ricomporsi" ha detto, riconoscendo che proprio nella città nipponica “la guerra nucleare ha raggiunto il suo picco peggiore”. Le vittime di quel bombardamento furono 140mila, mentre la seconda bomba sganciata a Nagasaki tre giorni dopo uccise oltre 70mila persone.
"Hiroshima - ha detto Obama - ci insegna che la rivoluzione scientifica deve essere accompagnata da una rivoluzione morale”