Escalation di violenza in Medio Oriente: i bombardamenti di Israele su Gaza, i razzi di Hamas
Il bilancio dei morti cresce con il passare delle ore: la guerra tra Israele e Hamas è in corso. Caduti nel nulla gli appelli alla calma. La questione palestinese torna nell'agenda politica internazionale
All'alba il fumo su Gaza mostra i segni di un'altra notte di violenza. Il bilancio pubblicato dal Jerusalem Post è già superato, perché la guerra tra Israele e Hamas è in corso.
Secondo il ministero della Salute di Gaza, da lunedì sono 35 le persone morte nelle operazioni israeliane nella Striscia. Tra le vittime, oltre ai 233 feriti dichiarati dai palestinesi, ci sono 12 minori e tre donne. Tra loro, riportano le forze di difesa israeliane, ci sarebbero due operatori di Hamas, responsabili di alcuni dei recenti lanci di razzi in Israele: Hassan Kaogi, il capo dell'ala di sicurezza dell'intelligence militare di Hamas e il suo secondo in comando, Wail Issa, e alti funzionari dell'organizzazione palestinese tra cui Bassam Issa, il comandante della Brigata di Gaza, Rafa Salama, il comandante della Brigata Khan Younis, e Mohammed Yazouri, il comandante dell'intelligence di Hamas.
Cinque israeliani sono stati uccisi dal lancio di razzi, tra cui tre donne e un bambino, mentre una sesta vittima sarebbero morta di infarto. Si tratta di una donna residente a Rishon LeZion (a sud di Tel Aviv), che si è sentita male nell'apprendere che una sua amica era morta nel primo attacco di Hamas contro la città. È deceduta in ospedale. Prima di lei a Lod sono rimasti uccisi due arabi, un padre e una figlia.
Secondo l'esercito israeliano Hamas avrebbe sparato più di 600 razzi dall'inizio della settimana. Molti non sono riusciti a superare i confini di Gaza o sono stati intercettati dal sistema di difesa aerea Iron Dome israeliano. Precauzionalmente Israele ha deciso di sospendere i voli da e per l'aeroporto Ben Gurion, a Tel Aviv e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato lo stato di emergenza a Lod, che confina con l'aeroporto, a fronte delle "rivolte su vasta scala scoppiate nella comunità araba".
L'esercito ha smentito che Hamas stia negoziando il cessate il fuoco. Sul fronte diplomatico si muovono l'Egitto e il Qatar, che hanno mediato già in passato nei conflitti tra Israele e Hamas. Ma il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha detto in occasione di una riunione di emergenza della Lega Araba che sebbene il Cairo abbia "ampiamente contattato" Israele e altri Paesi "non ha ricevuto risposte adeguate".
Secondo il ministero della Salute di Gaza, da lunedì sono 35 le persone morte nelle operazioni israeliane nella Striscia. Tra le vittime, oltre ai 233 feriti dichiarati dai palestinesi, ci sono 12 minori e tre donne. Tra loro, riportano le forze di difesa israeliane, ci sarebbero due operatori di Hamas, responsabili di alcuni dei recenti lanci di razzi in Israele: Hassan Kaogi, il capo dell'ala di sicurezza dell'intelligence militare di Hamas e il suo secondo in comando, Wail Issa, e alti funzionari dell'organizzazione palestinese tra cui Bassam Issa, il comandante della Brigata di Gaza, Rafa Salama, il comandante della Brigata Khan Younis, e Mohammed Yazouri, il comandante dell'intelligence di Hamas.
Cinque israeliani sono stati uccisi dal lancio di razzi, tra cui tre donne e un bambino, mentre una sesta vittima sarebbero morta di infarto. Si tratta di una donna residente a Rishon LeZion (a sud di Tel Aviv), che si è sentita male nell'apprendere che una sua amica era morta nel primo attacco di Hamas contro la città. È deceduta in ospedale. Prima di lei a Lod sono rimasti uccisi due arabi, un padre e una figlia.
Secondo l'esercito israeliano Hamas avrebbe sparato più di 600 razzi dall'inizio della settimana. Molti non sono riusciti a superare i confini di Gaza o sono stati intercettati dal sistema di difesa aerea Iron Dome israeliano. Precauzionalmente Israele ha deciso di sospendere i voli da e per l'aeroporto Ben Gurion, a Tel Aviv e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato lo stato di emergenza a Lod, che confina con l'aeroporto, a fronte delle "rivolte su vasta scala scoppiate nella comunità araba".
L'esercito ha smentito che Hamas stia negoziando il cessate il fuoco. Sul fronte diplomatico si muovono l'Egitto e il Qatar, che hanno mediato già in passato nei conflitti tra Israele e Hamas. Ma il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha detto in occasione di una riunione di emergenza della Lega Araba che sebbene il Cairo abbia "ampiamente contattato" Israele e altri Paesi "non ha ricevuto risposte adeguate".