Coronavirus in Yemen, l'allarme ONU: difese immunitarie minime e strutture sanitarie distrutte
Pandemia potenzialmente catastrofica nel Paese in guerra da cinque anni. Il cessate il fuoco annunciato mercoledì dalla coalizione saudita, respinto al mittente dagli Houthi che accusano: continuano i bombardamenti.
Venerdì il governo dello Yemen riconosciuto a livello internazionale ha annunciato il primo caso di Covid-19. Forti i timori che un focolaio di infezione possa devastare il sistema sanitario già paralizzato in un Paese da anni devastato dalla guerra. Fino a questo momento lo Yemen era nella lista dei Paesi 'virus free'.
Cinque anni di bombardamenti a tappeto hanno distrutto o chiuso più della metà delle sue strutture sanitarie. L'estrema povertà in cui versa la popolazione con milioni di persone ridotte alla fame, e la mancanza di adeguati servizi igienico-sanitari hanno reso il paese un terreno fertile per le malattie. Di particolare gravità è la carenza di acqua potabile come denunciato più volte dalle organizzazioni umanitarie che ora, insieme alle agenzie dell'ONU denunciano l'impatto potenzialmente "catastrofico" di una epidemia su una popolazione le cui difese immunitarie sono indebolite e le strutture sanitarie distrutte.
"Dopo cinque anni di guerra, le vulnerabilità sono molte e le difese immunitarie nella popolazione estremamente basse," spiega ad Associated Press Lise Grande, coordinatrice per gli aiuti umanitari delle Nazioni Unite, U.N. "Se il virus entra nello Yemen e si diffonde, l'impatto sarà enorme, forse catastrofico." Secondo quanto riferisce un rappresentante dell'International Rescue Committee (IRC) più della metà delle strutture mediche dello Yemen non funzionano e milioni di yemeniti non hanno accesso all'acqua o a servizi igienici adeguati.
"Il cessate il fuoco è una tregua necessaria per i 24 milioni di yemeniti che hanno un disperato bisogno di aiuti umanitari," ha dichiarato Tamuna Sabedze, direttore dell'IRC in loco. Sabedze ha sottolineato che una struttura sanitaria attrezzata per l'isolamento al di fuori della città portuale di Hodeidah è stata colpita da un attacco aereo all'inizio della settimana: "Non possiamo controllare un pandemia tra bombe e attacchi aerei."
Il cessate il fuoco proposto dalla coalizione guidata dai sauditi che combatte i ribelli Houthi appoggiati dall'Iran nello Yemen è entrato in vigore giovedì, aprendo potenzialmente la strada a colloqui di pace per porre fine al lungo conflitto. Gli Houthi, che controllano lo Yemen settentrionale e la capitale, Sanaa hanno però respinto l'offerta accusando l'Arabia Saudita di volere approfittare della situazione e con uno stratagemma rafforzare la sua posizione internazionale mentre un portavoce dei ribelli ha accusato la coalizione di aver portato numerosi attacchi anche nella giornata di giovedì:
"Questo annuncio non esprime una reale intenzione di raggiungere la pace," dice Mohammed al-Bukhaiti, un rappresentante degli Houthi. "I sauditi stanno ancora impiegando le loro forze aeree, terrestri e navali per stringere l'assedio allo Yemen. E' solo un annuncio per serrare i ranghi della coalizione."
Il governo saudita mercoledì aveva annunciato che il cessate il fuoco sarebbe durato due settimane e che era proposto in risposta all'appello delle Nazioni Unite a fermare le ostilità in considerazione dello scoppio della pandemia di Coronavirus.
La coalizione guidata dai sauditi combatte gli Houti dal 2015 per conto del governo di Hadi. Il conflitto ha ucciso oltre 100.000 persone e creato la la peggiore crisi umanitaria del mondospingendo il paese sull'orlo della carestia.