Attacco iraniano alle basi Usa in Iraq. Trump: "Tutto ok". Iran: "80 morti"
Le rassicurazioni di Trump nella nottata: "Va tutto bene" sono discordanti rispetto a quanto sta diffondendo la televisione iraniana. Ci sarebbero secondo l'emittente Press TV almeno "80 morti fra terroristi americani" nell'attacco iraniano alle basi Usa in Iraq, denominato 'Soleimani Martire'. Inevitabili le ripercussioni a livello mondiale: crolla la Borsa di Tokyo e si impennano le quotazioni di oro e petrolio
Secondo le autorità di Teheran, l'operazione denominata 'Soleimani Martire' è la rappresaglia contro Washington per l'uccisione del generale capo delle Forze al-Quds Qasem Soleimani. Il leader indiscusso, secondo soltanto alla Guida Suprema Ali Khamenei, e più volte designato a successore del presidente Hassan Rouhani, era a capo delle al-Quds, un'unità speciale del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica iraniana responsabile delle operazioni al di fuori del paese. Una forza di militari quantificata in 10-20 mila unità che annovera numerosi legami tra Pasdaran e gli Hezbollah libanesi, Hamas e Jihad islamica in Palestina, gli Houthi in Yemen e volontari in Siria provenienti dall'Asia.
La risposta di Donald Trump si consuma su Twitter: "Tutto bene! Missili lanciati dall'Iran in due basi militari situate in Iraq. Valutazione delle vittime e dei danni in corso ora. Fin qui tutto bene! Abbiamo di gran lunga i militari più potenti e ben equipaggiati del mondo! Farò una dichiarazione domani mattina".
All is well! Missiles launched from Iran at two military bases located in Iraq. Assessment of casualties & damages taking place now. So far, so good! We have the most powerful and well equipped military anywhere in the world, by far! I will be making a statement tomorrow morning.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 8 gennaio 2020
"La vendetta della Guardia Rivoluzionaria è iniziata. L'Iran ha lanciato oltre una dozzina di missili balistici contro militari statunitensi e delle forze di coalizione in Iraq. Hanno colpito almeno due basi militari irachene che ospitano truppe statunitensi, al-Asad ed Erbil", ha precisato il Pentagono, confermando l'attacco rivendicato dai Pasdaran che hanno minacciato anche Israele e gli altri alleati Usa, intimando agli americani di lasciare la regione.
L'Iran "non cerca un'escalation o una guerra ma si difenderà da ogni aggressione", ha spiegato via Twitter il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif, parlando di una risposta "proporzionata" di legittima difesa in linea con l'articolo 51 della Carta Onu.
Iran took & concluded proportionate measures in self-defense under Article 51 of UN Charter targeting base from which cowardly armed attack against our citizens & senior officials were launched.
— Javad Zarif (@JZarif) 8 gennaio 2020
We do not seek escalation or war, but will defend ourselves against any aggression.
L'unica certezza di questa vicenda è l'immediato innalzamento del prezzo del petrolio. Al momento gli Usa non hanno fatto menzione di alcun ritiro delle truppe dall'Iraq. Si registrano soltanto degli spostamenti dei raggruppamenti da Bagdad. La Germania ha annunciato il ritiro delle sue truppe schierate in Iraq nell'ambito della della coalizione anti-Isis. Circa 30 soldati di stanza a Baghdad e Taji saranno trasferiti in Giordania e in Kuwait, ha detto un portavoce del ministero della Difesa tedesco. Mentre il ministero della Difesa della Croazia ha fatto sapere che i 14 militari croati presenti in Iraq sono
stati trasferiti in Kuwait.