Argentina, in piazza per il voto che potrebbe legalizzare l'aborto
Migliaia di persone manifestano in occasione del voto del Senato sulla legalizzazione dell'interruzione di gravidanza
Attesa carica di tensione in Argentina in vista del voto decisivo in Senato sul disegno di legge che dovrebbe legalizzare l'aborto nel Paese sudamericano. Nonostante grandi manifestazioni e massicce campagne sociali in favore dell'adozione del provvedimento, la maggioranza dei senatori pare orientata a votare no: finora 37 parlamentari su 72 si sono espressi contro la legalizzazione. Solo 31 sarebbero favorevoli, con un astenuto e un assente.
Attualmente, l'aborto è permesso in Argentina solo in tre casi, come nella maggior parte dell'America Latina: per stupro, minaccia alla vita della madre o se il feto presenta gravi problemi di salute. A metà giugno, la Camera ha votato a favore della legge, con 129 sì e 125 no. Se approvata, la legge legalizzerebbe l'aborto durante le prime 14 settimane di gravidanza. L'Argentina entrerebbe, con Uruguay e Cuba, nel ristretto gruppo di Paesi latinoamericani dove l'interruzione di gravidanza è legalizzata.
Attualmente, l'aborto è permesso in Argentina solo in tre casi, come nella maggior parte dell'America Latina: per stupro, minaccia alla vita della madre o se il feto presenta gravi problemi di salute. A metà giugno, la Camera ha votato a favore della legge, con 129 sì e 125 no. Se approvata, la legge legalizzerebbe l'aborto durante le prime 14 settimane di gravidanza. L'Argentina entrerebbe, con Uruguay e Cuba, nel ristretto gruppo di Paesi latinoamericani dove l'interruzione di gravidanza è legalizzata.